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Giornale – Calciopoli, atto Juve come confessione. Ma Giraudo può provocare un terremoto

Marco Macca Redattore 

Il Giornale ricorda che sì, la Juventus ha rinunciato all'ultimo ricorso, ma che al contempo c'è ancora da considerare il ricordo di Giraudo

Calciopoli? Vicenda finalmente finita. O forse no. Il Giornale oggi in edicola ricorda che sì, la Juventus ha rinunciato all'ultimo ricorso al Consiglio di Stato, ma che al contempo c'è ancora da considerare il ricordo di Antonio Giraudo, dirigente bianconero durante lo scandalo. Si legge:

"Dopo diciassette anni la vicenda si chiude ma soltanto parzialmente con la firma del presidente Ferrero, va letta come la didascalia del patteggiamento che ha portato a ridurre la cifra di risarcimento a 700mila euro, come fosse un’ammissione di colpe contabili e di gestione scriteriata ma, per l’appunto, lascia aperto il campo agli ulteriori passi che riguardano Tar, Corte di Giustizia dell’Unione europea e Cedu".

"Il 12 marzo del 2024 il Tar dovrà esprimersi sull’istanza presentata dall’ex amministratore delegato della società bianconera, Antonio Giraudo, sull’incompatibilità della legge 280/2003 rispetto ai principi del diritto comunitario; una eventuale sentenza positiva, con l’accoglimento della richiesta di Giraudo, provocherebbe un terremoto nella Giustizia sportiva e riaprirebbe il caso nominato come “calciopoli”".

(Fonte: Il Giornale)



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