le rivali

Caos Milan, ecco cosa è successo sul pullman e chi ha risposto a Inzaghi

Filippo Inzaghi nell’occhio del ciclone dopo la sconfitta contro l’Udinese. Nei suoi confronti la delegittimazione da parte di alcuni giocatori ormai insofferenti. La diatriba sul pullman con l’allenatore, dopo la batosta di Udine,...

Lorenzo Roca

Filippo Inzaghi nell'occhio del ciclone dopo la sconfitta contro l'Udinese. Nei suoi confronti la delegittimazione da parte di alcuni giocatori ormai insofferenti. La diatriba sul pullman con l’allenatore, dopo la batosta di Udine, è l’ennesimo guaio. È proprio dalla squadra che è partito il racconto del concitato rientro di sabato sera. La ricostruzione è dunque attendibile. Tutto comincia nell’intervallo al Friuli, dopo lo sconcertante primo tempo, dominato dalla resistibile Udinese. Inzaghi è una furia. Si sente tradito da un gruppo che ha sempre difeso, a costo di fare la figura di chi negava la realtà. «Ma non vi accorgete che vi stanno prendendo in giro, che vi stanno umiliando?». Spera di toccare l’amor proprio. Invece la reazione è nulla. L’Udinese, nella ripresa, segna con facilità: Pinzi può addirittura controllare in area, di piede, la traiettoria banale di un corner. Così l’allenatore esplode. Poi sceglie l’antica punizione del ritiro: tutti a Milanello in clausura, fino alla partita di dopodomani. È la scintilla. Quando lo comunica, sul pullman, non usa mezzi termini: «Vergognatevi, siete stati indegni della maglia». Ma qualcuno non ci sta. È De Jong, secondo più di un testimone, a rispondergli: «Il ritiro non serve a niente». La frase incriminata non è confermata: «Sei tu che non hai dignità». Di sicuro molti restano impassibili, qualcuno alza lo sguardo dal tablet, qualcuno sogghigna, qualcun altro riconosce che la squadra è senza carattere.