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Sembra di leggere l’identikit dell’allenatore che cerca il Milan...
«Direi proprio di sì. Se il Milan andrà convinto su di lui può essere sulla strada giusta, Conceiçao ha le carte in regola. L’importante è che tutti nel club siano d’accordo, il caso Lopetegui insegna: il fatto che una società come il Milan abbia ceduto alla volontà dei tifosi suggerisce che forse non c’era unanimità totale sulla scelta. Diversamente sarebbe un ripensamento grave: se le decisioni del passato fossero state prese in base all’umore dei tifosi, il Milan non avrebbe avuto Sacchi e nemmeno Capello...».
In corsa c’è un altro portoghese con il Porto nel curriculum: Paulo Fonseca la convince?
«Il punto a suo favore è la conoscenza del nostro campionato: Fonseca sa già tutto della Serie A e manca dall’Italia da pochi anni. Nel biennio con la Roma ha fatto vedere buone cose, stile di gioco propositivo, mentalità offensiva. Con lui non ci sarebbe bisogno di rivoluzioni, è un tecnico che sa adattarsi ai giocatori che ha in rosa».
Anche Roberto De Zerbi conosce bene la Serie A. È pronto per un grande club come il Milan?
«È un tecnico preparato, che fa valere le sue idee ovunque alleni, e ha uno sponsor di tutto rispetto come Guardiola. Fino a questo momento, però, non si è fatto avanti nessuno nonostante il suo nome sia stato accostato alle panchine dei grandi club. E poi con il Brighton ha una clausola da 15 milioni: onestamente mi sembrano troppi per liberare un allenatore».
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