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Capello: “Leao fa perdere la pazienza ma l’unico a fare cose diverse. A Fonseca va dato tempo”

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Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato della situazione del Milan e del tecnico Fonseca
Andrea Della Sala Redattore 

Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato della situazione del Milan e del tecnico Fonseca:

Non è che il Venezia abbia illuso, mister Capello?

«È stata una partita così abnorme che ha permesso al Milan di giocare in tutta tranquillità, tanto erano sul 2-0 dopo un quarto d’ora. Mentre tanti si esaltavano, però, notavo che troppe volte era stata concessa al Venezia la strada per la porta. Come nelle altre partite. Poi incontri il Liverpool…».


E cosa succede?

«Quando gli altri aumentano il ritmo e vanno a velocità superiore, noi italiani soffriamo. Sempre. Il Liverpool ha anche messo in evidenza le carenze organizzative e tecniche, tipo l’incapacità di marcare sugli angoli. Impensabile che due saltino indisturbati davanti alla porta, anche se Fonseca mi ha assicurato che la marcatura era a uomo».

Paradosso Leao: che fare?

«Leao a volte fa perdere la pazienza, ma è l’unico che sa fare cose diverse. Forse si sta facendo aspettare un po’ troppo, a volte è indisponente altre fenomeno. Con lui hai uno in meno in fase difensiva: si può fare se quello davanti fa cose speciali come Ronaldo».

Cosa farebbe lei?

«Dovrei allenare i giocatori per capire, ma i tecnici qualcosa devono inventarsi. Ancelotti ha spostato Pirlo, io ho messo Desailly davanti alla difesa. Almeno avrebbe preso per il collo chi non correva o non difendeva».

E se Fonseca perdesse anche il derby?

«Sono stupito dall’esonero di De Rossi: se hai fatto una mezza rivoluzione devi dargli tempo, non cacciarlo dopo quattro giornate. Anche a Fonseca va dato il tempo. Ma ora tocca a lui. Conte s’è fatto sentire subito: ha fallito la prima, è stato duro pubblicamente e non solo nello spogliatoio, ed è arrivata la sveglia immediata».

Cosa deve fare Fonseca?

«Entrare nella testa dei giocatori. Non mi sembra abbiano la giusta tensione agonistica. Come se non fossero preparati ad affrontare in partita situazioni diverse da quelle in allenamento. Dopo lo scudetto è mancato lo spirito, come avessero la pancia piena: Tomori sembrava un fenomeno, oggi fatica tremendamente. Forse la tensione potrebbe inculcargliela Ibra: a lui in campo non mancava».

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