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[…] Sull’allenatore non emerge unità di intenti. Lopetegui, ex Spagna e Siviglia, per due volte contattato (si sussurra su input di Comolli), ha il vantaggio di uno stipendio contenuto. Conte costa di più, ma è motivatissimo: sogna di portare allo scudetto tutte e 3 le grandi del nord, dopo Juventus e Inter, e di duellare con Simone Inzaghi.
Non è segno di coesione la sfilata in fila indiana, giocatori, staff e dirigenti tutti a debita distanza, all’uscita dall’Olimpico, tra felpe abbassate e sguardi rivolti verso terra: uno dei tre giocatori con più mercato — Leao, Hernandez e Maignan — pare destinato a finanziare con la sua partenza la prossima campagna acquisti. Pioli è stato l’unico ad affrontare le domande sull’inappellabile sconfitta in 11 contro 10. Gli altri, con la lodevole eccezione di Gabbia, si sono sottratti alle spiegazioni per la stagione senza guizzi: mai in corsa per lo scudetto, subito fuori da Champions e Coppa Italia e ai quarti di finale dall’Europa League. La finale la giocherà nella Youth League (vittoria ai rigori col Porto) la Primavera di Abate. Che magari non sarà il terzo incomodo (che invece è Paulo Fonseca, oggi al Lille), ma ha dimostrato come le voci invernali sull’ascesa in prima squadra non fossero poi così incongrue”, si legge.
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