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le rivali

Juve, pagamenti sospesi poi rinegoziati. Magistrati a caccia delle carte

Eva A. Provenzano

La società bianconera ha dichiarato nel bilancio del 2020 il risparmio di 90 mln proveniente dagli stipendi non pagati, ma le cifre sarebbero poi state versate

Nei giorni scorsi in casa Juventusha tenuto banco l'inchiesta Prisma, della Procura di Torino. Si concentra sul taglio delle mensilità dei giocatori bianconeri dopo lo scoppio della pandemia, nel 2020. Sono stati sentiti finora Dybala, Bernardeschi ed Alex Sandro. E con loro avvocati e commercialisti dei calciatori. Le audizioni riprenderanno la prossima settimana e dovrebbe essere sentito anche il procuratore Lucci che segue Bonucci e Cuadrado. Il 2 aprile trasferta a Roma dei magistrati che si stanno occupando dell'inchiesta per sentire il presidente della FIGC, Gabriele Gravina.

Per l'accusa i giocatori bianconeri non hanno veramente rinunciato agli stipendi che sarebbero stati pagati in un secondo momento per una cifra pari a 67 mln. Ma nel bilancio del giugno 2020 risulterebbe solo la voce dei costi ridotti proprio per la sospensione annunciata di quegli stipendi per una cifra pari a 90 mln. Nella stagione 2020-21, l’intesa sulla sospensione degli stipendi sarebbe stata rinegoziata singolarmente con i calciatori e gli accordi sarebbero stati presi con loro attraverso delle scritture private. Pare che molte di queste scritture private siano state trovate durante le perquisizioni dei giorni scorsi. Ce ne sono state a Torino, Milano e Roma. Ma non tutte le carte sono state ancora ritrovate. L'ipotesi è che potrebbero essere state distrutte una volta aver compiuto la loro missione di garanzia tra le parti. E sul ritrovamento di queste scritture private si sta incentrando il lavoro dei pm.

(Fonte: Corriere dello Sport)