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Christillin: “CR7 ha fatto bene all’Italia. Scudetto? Capitolo semi chiuso”

Matteo Pifferi

Evelina Christillin, membro aggiuntivo della Uefa nel Consiglio della Fifa, ha commentato così l'eliminazione della Juve dalla Champions

Intervistata da La Gazzetta dello Sport, Evelina Christillin, membro aggiuntivo della Uefa nel Consiglio della Fifa, ha commentato così l'eliminazione dalla Champions League da parte della Juventus.

Dopo la sconfitta dell’andata lei credeva nella rimonta?

«Assolutamente sì. La prestazione contro la Lazio mi aveva confortato. Uno dei miei amici di chat, Giammaria, ha paragonato le invenzioni di Pirlo, da Danilo centrocampista a Bernardeschi terzino, agli esperimenti del piccolo chimico. Ero fiduciosa anche perché avevo visto la squadra carica».

È stata l’eliminazione più dolorosa delle ultime tre?

«Ho patito di più quella dello scorso anno, perché avevamo passato un periodo così nero per colpa del virus che dentro di me speravo di avere un risarcimento dal calcio. In questa stagione, vista anche la situazione in campionato, siamo più allenati a non vincere sempre».

Nel tifoso della Juve c’è rassegnazione dopo 9 scudetti?

«Non siamo rassegnati, siamo solo scesi sulla terra. Abituati all’attico, ora ci siamo sistemati al terzo piano. Però ogni tanto fa bene. Ero a Reggio Emilia per la Supercoppa e sono tornata in treno con la squadra: abbiamo festeggiato come non succedeva da anni, perché ci si rende conto che nulla è più scontato».

Allo scudetto crede ancora?

«La speranza è l’ultima a morire ma lo considero un capitolo semi chiuso: dieci punti sono tanti e l’Inter è molto forte».

Condivide la scelta di Agnelli di andare avanti con Pirlo?

«Certo. Andrea sapeva di aver puntato su un tecnico che deve farsi sul campo, cambiare significherebbe sconfessare se stesso e non è nelle sue corde. Era necessario rifondare e Pirlo ha bisogno di tempo».

Ronaldo è stato un investimento giusto anche se non porterà la Champions?

«Lo dico da torinese e italiana: è stato un bene per il calcio, perché ci ha risollevato anche a livello di immagine dopo l’eliminazione dal Mondiale, e per la mia città, dove ha portato turisti e movimento. E poi i suoi gol li ha fatti. E’ ingeneroso attaccarlo per una partita sbagliata. La Champions arriverà quando non sarà più un’ossessione».

Come si esce da questo periodo complicato?

«Ripartendo dai giovani e valorizzando i giocatori che abbiamo. Chiesa è stato il migliore nella doppia sfida di Coppa, abbiamo De Ligt, Demiral, Fagioli e Dragusin dell’Under 23 e non dobbiamo dimenticare Dybala, un campione da recuperare che quest’anno è stato molto sfortunato. Bisogna affiancare i giovani ai senatori e fare qualche ritocco a centrocampo».