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le rivali
L'ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha parlato a TuttoMercatoWeb commentando l'eliminazione della Juventus dalla Champions League per mano del Porto.
Cosa deve fare la Juventus adesso?
"In pieno stile Juve, ammesso che esista ancora uno stile Juve, devono tutti rimboccarsi le maniche e prendere delle decisioni immediate che puntino alla continuità, con la conferma di Pirlo anche in un momento delicato e negativo. Il problema è che, secondo me, il presidente Agnelli non è circondato da persone con capacità professionali a livello di un club importante come quello bianconero. Ora che le probabilità di vincere lo scudetto sono quasi nulle, è arrivato il momento di programmare senza ingaggi mostruosi o spese folli per i cartellini. Devono lavorare sui giocatori che ci sono già in rosa, dare continuità al cambio generazionale e prendere ad esempio realtà come l'Atalanta, dove con un quarto del fatturato, funziona tutto alla perfezione, compresa la società e soprattutto la gestione dei bilanci".
Dopo tre anni dall'arrivo di Ronaldo, la Champions è rimasta un sogno. Il suo acquisto è stato un flop?
"Ronaldo è uno dei migliori giocatori al mondo ma ho sempre pensato che in una squadra come la Juve, che ha sempre puntato al collettivo più che al singolo, il suo arrivo fosse un errore. Se consideriamo che ha fatto poco più di 20 gol, messi a confronto col suo ingaggio significa che ogni rete cosa un milione di euro come minimo, troppo anche per Ronaldo".
C'è un errore che più di altri imputa al management juventino?
"Non ho capito perché Agnelli abbia voluto rompere con Marotta. La Juve ha bisogno di dirigenti maturi, di esperienza e che siano in grado di suggerire acquisti in linea anche con i bisogni del bilancio. Sempre che la proprietà non voglia continuare a investire 120 milioni all'anno in cartellini. Ma ne dubito".
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