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Colantuono: “Contento per l’ambiente, bravi e fortunati. Mazzari si e io no? Penso…

Una vittoria fantastica, la seconda consecutiva a San Siro dopo il 3-4 dell’anno scorso e la quarta di fila in questo campionato per la sua Atalanta. Stafano Colantuono nel post gara di Sky è un allenatore felice e soprattutto orgoglioso...

Dario Di Noi

Una vittoria fantastica, la seconda consecutiva a San Siro dopo il 3-4 dell'anno scorso e la quarta di fila in questo campionato per la sua Atalanta. Stafano Colantuono nel post gara di Sky è un allenatore felice e soprattutto orgoglioso dei suoi giocatori: "Io sono molto contento, per i risultati, per noi tutti, per chi lavora con me, per la società e per i tifosi che ci sistengono sempre, sono felice per una serie di situazioni, perchè se l'Atalanta non partecipa in tutti i suoi elementi al raggiungimento dell'obiettivo comune con unità d'intenti non ce la fa a raggiungerlo. Vetrina per me? No no, questa dev'essere una vetrina per l'Atalanta, non bisogna mai ragionare per singoli ma pensare sempre all'Atalanta, vivere domenica per domenica cercando di migliorarci, facendo delle belle prestazioni e cercando di vincere le partite".

Prosegue poi: "Primo tempo perfetto, rammarico non essere rientrati negli spogliatoi in vantaggio. Poi è cresciuta l'Inter ma lo sapevamo, siamo stati bravi e fortunati, nel secondo tempo loro hanno fatto meglio. Bravi noi a rimanere in partita e fare il 2-1 alla fine. Questa la mia Atalanta più forte? Quest'anno non siamo mai stati lì sotto, una volta recuperati i giocatori che non abbiamo avuto nel girone d'andata: quest'anno forse si, la mia migliore, ma anche in altre stagioni facemmo tanti punti o recuperammo dalle penalizzazioni. Alla fine è sempre l'ultima quella che rimane negli occhi, quindi si, si può dire che questa sia la migliore. Io a Bergamo sto molto bene, è il sesto anno che sono qui, ormai sono bergamasco d'adozione. Mazzarri  in una grande e io no? No, non ho nessun pensiero del genere, ho grande stima dei mieri colleghi, il nostro è un lavoro da privilegiati ma difficile, per noi allenatori parlare di futuro è riduttivo, se fai male due partite poi rischi il posto quindi per noi è strano parlare di futuro. Una grande? Ma vedremo, ma per me va bene così".