perché lì è partita per davvero l’era Conte: grazie a quella sconfitta il tecnico leccese è riuscito nell’impresa di far spendere tanti soldi a De Laurentiis, senza nemmeno la
certezza di recuperarli tramite la cessione di Osimhen. E soprattutto è stato in grado di risvegliare i campioni dormienti, quelli che dopo la vittoria dello scudetto avevano vissuto il
trauma del decimo posto e si erano trasformati in brocchi", si legge su Libero.
"C'era chi sghignazzava davanti alla scelta di andare al Napoli, considerata per lui l'ultima spiaggia. Ma Conte non ha perso il suo tocco magico, perché un grande allenatore è così: dategli un gruppo di ragazzi serie talentuosi e lui lo trasformerà in una squadra vera. Certo, il calendario sta dando una grossa mano, perché il Napoli ha affrontato tutte squadre abbordabili, fatta eccezione della Juve, con la quale è arrivato uno 0-0 di stima. A ottobre giocheranno contro Como, Lecce ed Empoli e hanno intenzione di fare bottino pieno per poi affrontare Milan, Atalanta, Inter, Roma e Lazio che a differenza del Napoli giocano tutte in Coppa", scrive ancora il giornale milanese.
Il merito di Conte è quello di essersi adattato, di aver abbandonato la difesa a tre amatissima per realizzare un vestito adatto alla squadra che sta guidando. Adesso gli resta "di rimettere in forma Lukaku, ancora lontano dai livelli che ha in mente l'allenatore, e poi il Napoli non potrà più nascondersi per la lotta scudetto", conclude l'articolo.
(Fonte: Libero)
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