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SINGOLI - "Me lo auguravo, ma tra il dire e il fare c'è parecchio. Sono contento di Kvara, va dato merito a lui per come si allena, il lavoro dà dei frutti. Buongiorno l'abbiamo voluto fortemente, essendo giovane può stare tantissimi anni nel Napoli e nel futuro può diventare il capitano quando Di Lorenzo smette. Giovanni è stato straordinario oggi. Alessandro è forte in fase difensiva. Gli chiedo più fiducia e coraggio in fase di possesso. E' stato un grande acquisto. A livello tattico attacchiamo con un 3-1-6 con Di Lorenzo che s'inserisce. Cerchiamo di difendere nel modo più compatto possibile. A Verona ci hanno fatto gol su tre ripartenze, abbiamo gestito male. Con il Modena abbiamo fatto il 70% di possesso e non fatto gol, l'indice di pericolosità era bassissimo. Oggi abbiamo tirato tantissimo, siamo stati pericolosissimi con Politano e Raspadori. Contro queste squadre abbiamo provato le uscite, se esci bene quando ti pressano diventi pericoloso. C'è da lavorare e continueremo a farlo".
GRUPPO STORICO - "Ho sempre detto, e lo ribadisco stasera, che ho grande fiducia nel gruppo storico. Sta nascendo un rapporto indissolubile con questi ragazzi, gente perbene che si allena tanto e che tiene molto alla maglia del Napoli. Era importante avere da subito una risposta dopo la sconfitta della settimana scorsa, uno schiaffo immediato che ci aveva fatto male. Ma non abbiamo mai perso la voglia di sacrificarci per rialzare la testa immediatamente. Dopo il secondo tempo di Verona ero dispiaciuto perché erano riemersi, per tutti, scheletri che vorremmo mettere alle spalle. E' stata una settimana tosta, ma abbiamo capito che dobbiamo essere un corpo unico perché singolarmente non si va da nessuna parte. Oggi ho visto lo spirito giusto, se non sei compatto contro squadre forti come il Bologna rischi davvero di fare fatica".
VITTORIA - "I tre punti sono fondamentali, è la mia prima vittoria da allenatore del Napoli e sono emozionato, ma deve essere soltanto un punto di partenza. Il pubblico? Il dodicesimo uomo. Non avevo dubbi che il Maradona avrebbe fatto il Maradona. Allenatori, dirigenti e calciatori passano, quello che resta sempre è l'amore di un popolo profondamente legato alla maglia e al quale dovevamo lanciare un messaggio".
(Fonte: TMW)
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