le rivali

Conte vs Capello: “La puzza è in casa loro. Ricordo 2 scudetti revocati e…”

Antonio Conte torna alla vittoria contro il Chievo dopo il pareggio con il Verona di una settimana fa che lo aveva mandato su tutte le furie tanto da cancellare il giorno di riposo dei suoi uomini. Per questo era stato ‘criticato’ da...

Eva A. Provenzano

Antonio Conte torna alla vittoria contro il Chievo dopo il pareggio con il Verona di una settimana fa che lo aveva mandato su tutte le furie tanto da cancellare il giorno di riposo dei suoi uomini. Per questo era stato 'criticato' da Capello che aveva parlato di un modo di pensare diverso dal suo e poi ha anche aggiunto di un campionato poco competitivo. La risposta dell'allenatore della Juventus è arrivata durante 'Sky Calcio Show': "La storia della Juve lo insegna, è dura vincere per tre anni consecutivi. Mi piace ascoltare quando parlano di me, nel bene o nel male, imparo tanto, rispetto tutti. Anche dalle fesserie. In che senso? Per qualsiasi cosa si fa ci sono referendum a 360 gradi e parlano di sculacciate e bacchette in bocca (ride.ndr). Poi si mettono a parlare anche persone di un certo livello e a me sinceramente viene da ridere, che se le facessero a me certe domande gli risponderei di fare domande serie. Se mi riferisco a Capello? No. Parlo di chi fa il maestro senza conoscere l'ambiente di cui parla, preferirei si facessero i fatti loro, sarebbe più opportuno che guardassero in casa loro, che c'è più puzza in casa loro che in quella degli altri. Non è competitivo il calcio italiano? Dirò al presidente di iscriverci in Premier League. Penso che a qualcuno dia fastidio che questa Juve possa battere dei record. Di certi anni ricordo due titoli, non tanto gioco e poi due scudetti revocati, non mi ricordo sia una Juve memorabile. Ricordo la Juve di Lippi e quella di Trapattoni, della Juve di Capello mi ricordo che ha vinto e che sono stati revocati due scudetti, ecco per quello mi ricordo. Adesso noi siamo più completi come squadra, sotto ogni punto di vista. La prima Juve era arrembante perché arrivavamo da due stagioni in cui eravamo arrivati al settimo posto. Senza grossi investimenti abbiamo sfilato lo scudetto al Milan di Ibra, all'Inter del Triplete e al Napoli di Hamsik, di Cavani, di Pandev e abbiamo rivinto perché abbiamo saputo gestirci, infatti non si può andare sempre a mille".