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Adesso si scopre che questo documento era una bozza inviata da una manager del fondo RedBird, Elizabeth Owen, al direttore amministrativo del Milan, Aldo Savi: e che è stato appunto Savi, convocato come teste dagli inquirenti, a darne una interpretazione problematica sulla reale proprietà dei rossoneri".
Chi è Savi
—Entrato nel 2018 come consulente del fondo Blue Skye (ora nemico del club) e poi rimasto.
Ed è come odierno direttore amministrativo dei rossoneri, uomo dei conti del club e braccio destro del direttore finanziario Stefano Cocirio e del direttore commerciale Roberto Masi, che Savi, una volta interpellato dalla GdF sulla bozza per il tour arabo dei dirigenti rossoneri, l’ha definita «strana» perché a suo avviso prospettava ai potenziali acquirenti non l’eventuale cessione di azioni del Milan detenute da RedBird, ma la cessione di un pezzo del debito di RedBird verso Elliott, senza che in apparenza Elliott fosse interpellato.
In più Savi ha riportato agli inquirenti la propria impressione che sulla gestione quotidiana del Milan pesi ancora la «forte influenza» di Elliott attraverso non solo ex uomini Elliott come Scaroni, Furlani e Cocirio, ma anche come il capo dell’area sport Hendrik Almstadt, per Savi «strettissimo collaboratore di Gordon Singer», e la portavoce di Elliott in Italia, Marcella Verini, oggi anche di RedBird.
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