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le rivali
Brucia pesantemente in casa Juventus l'ennesima prematura eliminazione dalla Champions League. Maurizio Crosetti, nel suo editoriale per Repubblica, è tornato su quanto accaduto nel doppio confronto con il Porto: "Il giorno in cui inventarono la Coppa dei Campioni non è stato un bel giorno per la Juventus, ma la condanna a un’indicibile sofferenza che non finisce mai. Stavolta il pastrocchio è arrivato contro l’avversario in teoria più debole tra quelli rimasti, il Porto, proprio come il Lione l’anno scorso. Fuori ancora agli ottavi, un bilancio minuscolo, in pratica un fallimento per la potenza di un club che insegue l’Europa da 25 anni ormai, invano".
Nessun alibi per la squadra di Andrea Pirlo: "Una delle notti più strane e inquietanti dell’intera storia europea della Juve è passata attraverso quel rigorino iniziale, quando anche la squadra di Pirlo era un diminutivo. Ma se a Ronaldo (peggiore in campo) era stato negato quel rigore tutto intero all’andata, questo patito al ritorno conferma che tra Var e Champions c’è qualche problema".
E nessun alibi nemmeno per l'allenatore bianconero, incapace di incidere come ci si attendeva: "Il problema di fondo restano gli errori, i palloni concessi con assoluta regolarità a ogni avversario, e così almeno un gol si prende quasi sempre. Contro il Porto, il vantaggio numerico dopo una cinquantina di minuti è diventato invisibile, uno spreco assoluto. E c’è sempre la netta sensazione di casualità, nel bene e nel male, forse più nel bene. Come se le cose semplicemente accadessero".
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