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le rivali
Aurelio De Laurentiis è stato intervistato a Sky Sport 24 ed ha parlato del campionato del Napoli, comprese le prossime partite dei partenopei, tra cui quella con l'Inter.
Queste le sue parole:
La pagina che vorrei scrivere a breve? Non c’è dubbio, quella dello scudetto e/o della Champions, ma dico anche ‘e’, non ci facciamo mancare nulla, non ci dispiacerebbe.
Timore che la squadra venga sbilanciata sullo scudetto?Ci sono moltissime partite, quando si gioca contro una formazione molto competitiva ci si concentra moltissimo, quando si gioca contro una formazione meno competitiva ci si può rilassa, questo è l’unico pericolo che possiamo correre. È chiaro che le partite sono troppe, lo abbia sempre detto. Io non vorrei avere mai la nazionale durante il campionato, ma vorrei mettermi seduto con FIFA e UEFA e decidere che certe partite vengano disputate in dei periodi dell’anno.
Sarri miglior allenatore?Ogni allenatore è il miglior allenatore per quel momento storico del club, non possiamo dire che Allegri è meglio di Conte, hanno avuto i loro momenti. Sarri per me è un grande che viene da campionati minori, poi si è affacciato alla Serie A e con il Napoli ha fatto una rapidissima ascesa, la sua bellezza è che è un maturo giovane. Non è una persona che avendo una età matura rifiuta le innovazioni. È uno studioso, ma non è un teorico del calcio. Ciò che studia lo mette in pratica, in questo è straordinario.
Se non si vince ora non si vince più?Non faccio gesti scaramantici davanti a lei, dovrei secondo quello che si dice vincere lo scudetto e vendere il Napoli. Io invece voglio starci tanti anni possibili e vincere tantissimi scudetti, a Napoli se ne sono vinti pochi, ma credo che se riuscissimo a prendere quell’avvio… Io nel cinema ho fatto gruppo sempre con gli stessi, mi piacerebbe continuare così anche nel calcio. Il calcio è cambiato, non è quello di Maradona, chi fa paragoni con il passato fa un grossolano errore.
Mertens? Ci ho lavorato un anno affinché rinnovasse e rimanesse, adesso deve godersi questo momento.
Cosa dire a Ventura?Qualunque allenatore ha difficoltà nel mettere insieme giocatori che esprimono un calcio diverso, abituati ad altri moduli, ecc. Fare l’allenatore di una nazionale è una delle cose più difficili del mondo. A Ventura però dico di lasciare da parte il 4-2-4, perché è un modulo che mortifica e non esalta.
Match con la Roma decisivo?È una partita dura, importante, sono entrambe squadre che hanno vinto le ultime partite, loro un po’ meno di noi. Di Francesco è approdato in un ambiente difficile e lo ha sublimato con una serie di soluzioni, anche non avendo a disposizione tutti i calciatori. Lode a Di Francesco, sta facendo un lavoro ottimo. Secondo me nessuna partita è fondamentale e tutte le sono. È una partita che bisogna prendere con le pinze, fare attenzione perché si ritorna da queste maledette nazionali, dove i giocatori tornano poco concentrati, poco in forma.
Roma, City e Inter? È un bel banco di prova, tre partite difficilissime. Il Manchester è fortissimo, con un Guardiola che ha ritrovato il suo antico splendore. All’Inter c'è un bravissimo tecnico che ci ha dato filo da torcere già con la Roma. Sarà una settimana estremamente impegnativa, giocherà molto la salute e la condizione dei giocatori, ma anche lo stato mentale.
Cambiare Guardiola con Sarri? Mai. Anche se percepisse lo stesso stipendio, io mi terrei Sarri ora. Sarri è in crescita, Guardiola ha ritrovato smarrimento dopo una buona strada, ma deve ancora dimostrare se il City può vincere.
Juve? Grande squadra, consolidata nel tempo, poi per paura si possono dire anche cose a livello obiettivo azzardate. L’anti Juve siamo noi per il momento, poi possiamo essere noi, la Roma, l’Inter, il Milan. Ognuna di queste squadre può lavorare per il Napoli, ogni difficoltà che loro creeranno alla Juve si riverserà positivamente nei nostri confronti. In positivo mi ha stupito la Roma, in negativo il Benevento, mi aspettavo che investissero.
Spalletti ha detto che firmerebbe per il secondo posto. Io? No, non ho mai firmato per nessun posto. Ho sempre detto ‘Sarebbe bello arrivare tra i primi tre’. Anche nel cinema, ma con 500 concorrenti. 19 concorrenti non sono 500, non mi accontento nemmeno dei primi tre. Se lo avesse detto Sarri? Sarri può dire quello che vuole, segue una politica comunicazione che lo deve mantenere sereno nello spogliatoio, perdonandogli anche un eventuale errore, lui ha libertà assoluta di dire quello che pensa.
Trattenere i giocatori? Fondamentale, decisione importantissima. Sarri che è una persona seria prima di affidare responsabilità ad un gicoatore nuovo gli parla e ci lavora per mesi. Se avessi rivoluzionato completamente la squadra avrei fatto più male che bene. Mantenere i giocatori ha dato la serenità giusta all’ambiente, una serenità che dura da 38 partite.
(Fonte: Sky Sport 24)
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