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De Laurentiis: “Spalletti mi disse che tornava a fare il contadino. Io sbagliai a…”

Alessandro Cosattini Redattore 
Aurelio De Laurentiis torna sull’addio al Napoli di Luciano Spalletti: ecco le parole del numero uno sull’attuale ct della Nazionale

Aurelio De Laurentiis torna sull’addio al Napoli di Luciano Spalletti. Ecco le parole del numero uno sull’attuale ct della Nazionale: “Il 21 aprile, per tirare su anche il morale di Spalletti dopo le 3 partite col Milan, per dimostrargli che nonostante il calo io fossi con lui, gli mandai giuridicamente l'opzione via pec. Molti dicono 'ma come? manda la pec', l'amicizia è una cosa, un'altra i contratti, altrimenti che li facciamo a fare. Poi dicono che i miei contratti sono lunghi, ma avete visto? Quando abbiamo voluto chiudere quando ci abbiamo messo a farli? Non è vero!

Poi c'è chi non ha la cultura dell'impresa e fa contratti pure su un foglio a matita, ma a casa mia è diverso. Gli mandai la pec, mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio Spalletti ci comunicasse un anno sabbatico per tornare a fare il contadino e coltivare la terra. Molti mi hanno detto che mi sono mosso tardi, ma qui non è un gioco di società, quando cerchi qualcuno ti può dire pure 'non mi interessa'. Tra avvocati e consulti venne anche il dubbio che Gravina l'avesse già contattato, ma i dubbi son dubbi senza prove. Accuso me stesso perché il mio errore era far valere l'opzione, Spalletti doveva restare, poi si andava allo scontro fortale, ci sarebbe stata una causa, ma intanto dovevo tenere il punto fermo, ma se dici di amare così tanto non penso non avresti allenato. Di Kim si sapeva già, perché arrivava solo con quelle condizioni, poi non lo conosceva nessuno, ora sembra si sia vinto solo per lui togliendo valore a tutti. Sbagliai ad accettare per riconoscenza per lo Scudetto".

ADDIO SPALLETTI - "Forse lui ha immaginato, come dicevo, dormendo qui e svegliandosi alle 5-6 di aver tirato fuori il massimo dal gruppo. Poi non sto nella sua testa. Poi uno che non aveva vinto, lasciando perdere la Russia che è un altro calcio, dopo problemi con gli spogliatoi, filato tutto liscio qui, esci fuori da grande vincitore. E' umana come interpretazione, l'unica non malevola che voglio dare. Poi se già pregustava l'incontro per la nazionale... sono illazioni che non posso fare, posso averla nei miei pensieri. Pec? L'ho esercitata come cura due giorni dopo l'ultima gara col Milan e questo mi ha indisposto ancora di più successivamente. Mancanza di sensibilità senza dirglielo? Quando lui firma il contratto con quell'opzione, mica devo avvisarti. Il fatto di dirlo a tutti al Maschio Angioino al Premio Bearzot non è un avviso? Se uno ha un carattere irrequieto... ha bisogno di andare a briglie sciolte ed il fatto della nazionale è più congeniale forse per lui".



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