«Io sono venuto qui a Castelvolturno dopo otto mesi di silenzio, sentivo Spalletti quotidianamente. Un conto è sentirsi e un conto è sentire tutti insieme. Ho voluto così fare un'ora di chiacchierata con tutti. Staff tecnico e staff medico. Quello che mi meraviglia è che finito il ritiro estivo siamo arrivati come se fossimo la Ferrari più veloce del mondo, dieci vittorie e un pari. Ma non è pensabile che arrivino tutte queste sconfitte al Maradona. Si può pensare che San Paolo si sia inquietato e che Maradona abbia sentito di essere stato scomodato. Avevo un'inquietudine che saliva, montava. Il ritiro appartiene ad un mondo arcaico e ho pensato di incontrarci, magari a tavola chiarirsi per dire cosa c'è che non va. Ci siamo scambiati idee e opinioni e ce ne siamo andati a dormire». Aurelio De Laurentiis, a Skysport, ha parlato del momento del Napoli che arriva dalla sconfitta con l'Empoli. Lo ha fatto optare per un ritiro soft fatto di cene, confronti e momenti di vicinanza tra lui e i ragazzi di Spalletti.
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Napoli, De Laurentiis: “Obiettivo sempre stato la CL. Spalletti ha un contratto”
Il presidente del Napoli ha parlato del momento della squadra di Spalletti in un'intervista concessa a Skysport
Sul tecnico e il confronto con i suoi collaboratori e i medici che seguono la squadra, il presidente ha detto: «Ho voluto fare un discorso di massima fiducia a staff tecnico e medico, dobbiamo correre tutti insieme e allenarci, le squadre che affrontiamo sembrano più preparate di noi. Perché se il Milan spende 96 mln di stipendi, noi ne spendiamo 136. Da questa chiacchierata credo che sia venuta fuori una mano tesa da entrambi le partite. Nelle prossime partite dobbiamo fare 4 punti, nessuno ha parlato di scudetto, Coppa Italia o EL. La nostra missione era riportare la squadra in CL. Tra Covid e acquisti fatti siamo fuori di 220 mln e la squadra viene pagata più delle altre squadre. Il programma è arrivare in CL, non importa se terzi o quarti. Certo, l'appetito viene mangiando e dopo dieci vittorie iniziali di fila sembrava non ce ne fosse per nessuno».
-Ha mai pensato all'addio di Spalletti?
Spalletti ha tre anni di contratto, due più uno, e non ho mai pensato ad una sostituzione.
-Mertens resta?
Ma uno che viene da fuori come Dries e vive a Palazzo Donn'Anna dove respiri la storia di Napoli, da ogni pietra, guardi Capri e vedi il Vesuvio, ma perché dovrebbe andare via, ma dove va? Dove se ne va? Mi fanno ridere. Ha chiamato suo figlio Ciro. Più di questo... Solo che deve dimostrare se vuole rimanere, la palla in mano ce l'ha lui. Ne possiamo parlare ora o a fine campionato e lui ha sorriso dicendomi 'presidè, ce vedimmo'.
-Invece Insigne va via...
Mi dispiace che vada via, ci siamo sorrisi e lui rimarrà sempre nella storia del Napoli.
-Anno zero l'anno prossimo?
C'è un momento di recessione e inflazione, sarà un momento difficile, c'è la guerra e non sappiamo la situazione economica come sarà.
-Raspadori e Traoré?
Sassuolo bottega cara, dobbiamo trovare gioielli come abbiamo fatto con Benitez, non finirò mai di ringraziarlo.
-E Koulibaly?
Koulibaly è Koulubaly.
(Fonte: Skysport)
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