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I principi di gioco sembrano quelli di Thiago Motta...
«Penso di sì. Questa idea di calcio accomuna tanti allenatori moderni, quelli più innovativi e bravi in questo momento. Motta in questo frangente è uno dei top allenatori a livello mondiale. Non a caso, è stato preso da una squadra così importante. E il calcio, mi sento di dire, che va in quella direzione».
Come centravanti avete scelto Belotti, che è stata una bandiera del Torino, per cui per lui sarà una sorta di derby. Che cosa vi aspettate da Belotti?
«Dal Gallo ci aspettiamo semplicemente che ci porti la sua esperienza, la sua fame, che l’ha sempre contraddistinto nel corso della carriera. Il passaggio alla Roma per mille motivi non è andato come forse si sperava. Ma sicuramente non è andata così male come la gente può pensare. E la cosa che ci ha conquistato di Belotti, al netto del curriculum, al netto della capacità realizzativa, è la voglia, l’ambizione, la freschezza emotiva che ha. Ci ha donato un po’ di entusiasmo, un’energia pazzesca. E quindi gli chiediamo semplicemente quello».
L’obiettivo per questa stagione in A è la salvezza o qualcosa di più?
«È la salvezza. Questo non vuol dire andare contro le ambizioni della proprietà».
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