le rivali

Ecco come Benitez rompe con l’Inter: “Resto solo alle mie condizioni…”

Eva A. Provenzano

Mai una volta che ci si possa godere una festa. Peggio se c’è poco da festeggiare davanti ad un trionfo. E’ il destino degli interisti. Vinci la Coppa Italia? E devi pensare allo Scudetto. Vinci lo Scudetto? E ma adesso c’è la...

Mai una volta che ci si possa godere una festa. Peggio se c'è poco da festeggiare davanti ad un trionfo. E' il destino degli interisti. Vinci la Coppa Italia? E devi pensare allo Scudetto. Vinci lo Scudetto? E ma adesso c'è la Champions. Vinci la Champions? E ma tanto Mourinho se ne va... Addirittura in un bel giorno di dicembre diventi Campione del Mondo e finisce che la mattina dopo ti svegli e tutta la gioia rischia di essere spazzata via dalle solite asfissianti polemiche. Molto spesso è colpa degli altri. Altre volte però, le colpe sono di chi sta intorno alla Beneamata. E sono di chi non imparerà mai a 'lavare in casa i panni' nerazzurri.

Materazzi non entra: si arrabbia e non va a festeggiare. Stankovic entra nel secondo tempo e ci rimane male. Benitez decide di levarsi i macigni dalle scarpe e comincia a dettare le condizioni.

"Non mi è piaciuto - dice alla Gazzetta dello Sport - che sia stato messo in dubbio il mio lavoro: faccio questo mestriere da 25 anni, ho vinto tanto e sentire certe cose non è bello. Voglio il supporto della società e il controllo dei giocatori in campo. Se in estate mi avevavo promesso 3 acquisti, adesso con l'infortunio di Samuel me ne servono 4".

Fa la voce grossa Benitez. E già qualcuno lo sussurra: 'altro che signore, quello covava vendetta'. E l'indizio si fa prova quando gli senti dire: "Per avere il controllo devo capire cosa fanno i giocatori. Questi ragazzi arrivano da due anni senza fare palestra e per compensare il lavoro atletico ci vanno e allora nascono problemi ed infortuni. I giocatori vanno ko e il problema sarei io? Facile così. Ma abbiamo studiato la questione e gli infortuni arrivano perché hanno oltre 30 anni, perché é il 60 -70% ha già avuto un infortunio e poi c'è questo aspetto della palestra. E facendo così ci sono alti rischi di farsi male. Questo non deve essere nascosto".

Accidenti signor Ben, quindi lei 'sto carettere che tutti dicono non ce l'abbia, forse ce l'ha. "Ora ci sono tre vie: la prima, mi danno il supporto che serve e almeno 4 giocatori entro il 29 dicembre perché poi il 6 gennaio c'è Inter-Napoli. Due: continuiamo così senza un progetto e con il solito colpevole. Tre: parlo con il mio procuratore e vediamo di trovare una soluzione con la società", sostiene il tecnico spagnolo.

Una domanda sorge spontanea. E se gli acquisti non arrivassero? "Io continuerò il lavoro che per 25 anni mi ha fatto vincere tanto, la società prenderà la sua decisione. Se vogliamo vincere - avverte Benitez- dobbiamo comprare, voglio il supporto che non ho avuto finora".

Ormai il paciocchioso 'orso buono' Rafa è diventato 'Terminator'. I media italiani non parlano d'altro, anche nel giorno del quinto centro in un anno tutto (e solo) nerazzurro, la copertina è 'l'auto-esonero' del tecnico.

La società di Corso Vittorio Emanuele, insomma, è chiamata ad una scelta. O con Benitez o senza. Gli unici che non possono scegliere sono i tifosi interisti. Loro amano l'Inter e basta, a prescindere. Per una volta che è successo l'impossibile, per una volta che la realtà ha superato tutti i sogni, vogliono solo godersi la festa in pace. E come biasimarli?