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le rivali
Il Milan ha scelto di ricorrere nuovamente al Tas per la sentenza della Uefa sul fair play finanziario. I rossoneri, infatti, reputano la sentenza troppo pesante e per questo faranno nuovamente ricorso.
"Nyon, che gode di una capacità discrezionale piena, non ha scelto di patteggiare (il Settlement) ma ha deciso autonomamente, riproducendo la sentenza dell’estate scorsa e rinviando un’eventuale esclusione di tre anni. Il solo fatto che si riparli del più duro dei provvedimenti è considerato eccessivo.
Inoltre risanare il bilancio fino al limite consentito di un passivo di 30 milioni non è scontato per un club che parte da -126, che ne impegna almeno 70 nella gestione annuale e che ricomincia oggi un percorso virtuoso. Il deficit lasciato in eredità dalla gestione di Mr Li potrebbe inoltre essere sanzionato con un’ulteriore ammenda.
Una è già stata comminata: al club verranno trattenuti 12 milioni di profitti derivati dall’Europa League. La Uefa ha preteso tutto e subito, senza soddisfare la speranza della società di una multa dilazionata o legata al rispetto di paletti intermedi. Se il solo spettro di una futura non-ammissione alle coppe era esagerato, figuriamoci con due aggravanti: oltre alla multa il Milan non potrà registrare più di 21 giocatori alle competizioni Uefa 2019-’20 e 2020-’21", racconta oggi la Gazzetta dello Sport..
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