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le rivali
Antonio Giordano, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, ha parlato del possibile intreccio di mercato tra Napoli, Inter e Roma, un intreccio di mercato che taglierebbe fuori la Juve e che dovrebbe partire da Aurelio De Laurentiis:
"Siamo entrati nella casa di carta (de papel, affinché sia chiaro anche a Wanda e a Maurito) del calcio italiano e non sapremo se, come e quando ne usciremo. Siamo dentro a fotogrammi che strappano l’aria e che spingono a inseguire voracemente quelli successivi, nell’attesa di scorgere un finale che però non s’intravede mai, perché qui - pur nell’apparente immobilismo generale e in quest’afa che ristagna e ti prende alla gola - c’è un colpo di scena al nanosecondo. E in questa seducente serie che sa di cinema post-moderno, Aurelio De Laurentiis s’è avvicinato a modo suo, finendo per travestirsi completamente da produttore, regista e protagonista, perché certi argomenti vanno maneggiati con cura, mica con cautela, e servono abilità e conoscenza della celluloide.
C’è una sola possibilità - o forse no, ma chi può dirlo? - per liberare Icardi e Dzeko da quel caveau nel quale Madame ha fatto lecitamente prigionieri gli attaccanti più fascinosi: votarsi ad un’alleanza, che sia Santa o Profana conta meno di niente, e ricostruire il mercato intorno a se stessi, avvitandosi nell’utilità del temporaggiamento che diviene una tattica, modello fuorigioco.
Inter, Napoli, Roma (le abbiamo sistemate in ordine alfabetico, perché nessuno si risenta) hanno un’idea a modo loro meravigliosa, che ha bisogno però dell’avallo di Icardi e del sostegno di conteggi che lascino respirare i bilanci: qui non si stampano soldi, semmai sogni, ma esiste un doveroso rispetto verso l’economia che non può essere affrontata con sufficienza.
Però il piano tridimensionale per sfuggire allo strapotere della Vecchia Signora, indiscutibilmente incantevole, è un’ipotesi in cui la realtà va ben al di là della fantasia, combina le volontà dei singoli e mira dritto al Palazzo, governato da un dominio quasi sovrannaturale da otto anni in qua.
Il Napoli vuole Icardi ed ha Milik che piace alla Roma e che si libererebbe, dolorosamente, di Dzeko, promessosi all’Inter, soltanto ritrovandosi nell’area di rigore avversaria con un centravanti che in qualche modo possa somigliargli (anche se da lontano): è un piano problematico, che prevede una laboriosa e articolata elaborazione finanziaria, perché dentro ad un affare (e qua ce ne sono addirittura tre che si fondono) si nascondono anche altre voci, gli ingaggi e i diritti d’immagine per dirne appena un paio e tralasciando le immancabili commissioni, una stortura di questo mondo spesso mimetizzato in una bolla che pericolosamente potrebbe scoppiare.
Ma esiste un margine operativo e De Laurentiis, che ne ha letti di copioni, ne ha in mano uno adesso (quasi) tutto suo, nel quale inserire le intuizioni che possono arrivare dall’Inter e dalla Roma, semmai dalla stessa signora Icardi, alla quale non sono mancati, in questi lunghi mesi, intuizioni “cinematografiche”: e il tempo non è neanche poi un tiranno, ce n’è abbastanza per montare e smontare una sceneggiatura. E potremmo persino ritrovarci dentro ad un’altra, e persino onirica, dimensione".
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