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le rivali
«A loro sono affezionato, li ho allenati e in un certo senso li ho... cresciuti anche io. Se li rivedo volentieri? Certo, augurando loro grandi cose, ovviamente da lunedì
La prima cosa che dirà loro nel tunnel pre-match?
«State bboni...» (ride).
La seconda?
«Scherzi a parte: stringerò loro la mano e non ci sarà certo il tempo per ricordare. Due ragazzi fantastici».
Mauro capitano dell’Inter: non dica che se lo sarebbe immaginato.
«Dico che attorno alle qualità da bomber che ha sempre avuto si è costruito una personalità che già aveva forte, spiccata, senza mai derogare dalla professionalità».
Un aneddoto con Icardi?
«Niente di particolare, certamente facevamo tanti movimenti in campo. Lavorava tanto, era quotato e anche conosciuto: vedeva la porta ed era gol. Un giorno facemmo una partitella, la classica prima squadra contro la Primavera. La partita dopo lo misi in campo e segnò allo Juve Stabia».
Caratterialmente era già un «freddo»?
«Direi equilibrato più che freddo. Ha piena convinzione nei propri mezzi, è sicuro di sé senza sfociare nella superbia: e questo l’ho sempre trovata una virtù. Che faccia strabene o faccia male, non si esalta e non si abbatte: ha forza interiore e grande stabilità interiore».
Bella coppia Eder-Icardi.
«Bella coppia sì, complementare, ma è quasi inutile che sottolinei una cosa: l’Inter non ha solo loro ma un attacco super».
Eder ha il dono dell’altruismo.
«Sa vedere la porta ma sa anche lavorare molto per la punta centrale e per la squadra». Alla Samp cominciò a segnare ad aprile, disse lui... «Se ricomincia fra due domenica, bé, bene così...»
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