le rivali

L’Eco di Bergamo – Tifosi traditi da Livaja? Il ragazzo ha un alibi. Contro l’Inter…

I sostenitori (come da sempre noi) di Livaja non si devono sentire traditi per il suo insufficiente apporto nello spezzone di partita a Genova. Schierato in campo al nono della ripresa al posto di Brienza si è purtroppo adeguato anche lui...

Francesco Parrone

I sostenitori (come da sempre noi) di Livaja non si devono sentire traditi per il suo insufficiente apporto nello spezzone di partita a Genova. Schierato in campo al nono della ripresa al posto di Brienza si è purtroppo adeguato anche lui all'inattesa metamorfosi in negativo della quasi totalità degli atalantini. Rispetto ai compagni, però, una atteuante è da concedergli: l'ipotizzabile morale sotto il suolo delle scarpe per il mancato impiego dal pronti via. E c'erano i presupposti: con l'assenza di Bonaventura reggeva, in settimana, l'arretramento di Moralez con l'ingresso, appunto del giovane croato a fianco di Denis. Un utilizzo a intermittenza, quello di Livaja, che si dilunga, peraltro, dall'inizio del campionato. Chi afferma che dalla sua tentennante prestazione di Marassi si è reso conto del perché non viene considerato titolare fisso non ci trova complici. Ritenendolo un talentuoso ad ogni effetto (su questo pare non ci siano dubbi) e un patrimonio della società (è in comproprietà con l'Inter grazie all'affare di mercato del direttore generale Pierpaolo Marino che ha coinvolto la cessione di Schelotto) accordagli di nuovo chanches equivarrebbe, secondo noi, essere premiati con notevoli interessi. Già, ci stavamo dimenticando del carattare e di alcuni atteggiamenti comportamentali che lo hanno visto, ahinoi, protagonista. Episodi da stigmatizzare sicuramente dimenticati, comunque, poi di colpo da tutti l'indomani di sue deliziose giocate, gol compresi. Martedì sera, guarda caso, si ospiterà a Bergamo proprio l'Inter. Perché non dargli l'opportunità di immediato riscatto al di là degli aspetti tattici e del modulo? Ma, sia chiaro, dal primo minuto non a partita, cioè, in corso. Allora sì che nel caso di prova deludente trovargli anche un altro alibi sarebbe da ingaggiare un azzeccarbugli ma con la classica “A” maiuscola.