le rivali

L’Inter c’è: sostanza, testa e convinzione

Giovanni Montopoli

DI WILLIAMS GRECO Negli ultimi anni il popolo interista ha assimilato a fondo il concetto che il “super-campione” in sé non basta a cambiare le sorti di una squadra, senza una buona organizzazione di gioco, la capacità di adattarsi ai...

DI WILLIAMS GRECO

Negli ultimi anni il popolo interista ha assimilato a fondo il concetto che il “super-campione” in sé non basta a cambiare le sorti di una squadra, senza una buona organizzazione di gioco, la capacità di adattarsi ai momenti, un solido progetto alle spalle, la convinzione nei propri mezzi, senza una buona capacità di lettura delle partite e delle situazioni, senza una buona comunicazione nel gruppo e la condivisione degli obiettivi comuni coi giocatori, senza una più che buona attitudine al relazionarsi adeguatamente alle continue pressioni che il mondo mediatico delle grandi piazze ti impone, senza un pizzico di fortuna (perché và detto! ci vuole anche quella), senza tutte queste cose difficilmente un gruppo riesce ad accumulare successi. La formazione dell’Inter, lo sappiamo, conta moltissimi campioni in formazione, di cui la maggior parte non sono ancora disponibili e altri non sono ancora al 100% della forma.Avreste mai pensato, un anno fa, che l’Inter avrebbe dovuto affrontare un inizio campionato così complicato, così difficile, decimata dagli infortuni simultanei anche di campioni intoccabili come Milito, Zanetti o Lucio? E che nonostante chi continua a vedere i rigori contro l’Inter ovunque, anche al cinema il mercoledì , nonostante i fischi e le scimmie urlatrici sugli spalti di Cagliari, avreste mai pensato che anche grazie ai giovani, i nostri giovani, e al sempre più insostituibile Eto’o sarebbe riuscita dignitosamente ad essere lì mantenendo più o meno il ritmo dell’Inter degli anni scorsi (2009/10 7 partite media punti 2,3; 2010/11 7 partite media punti 2) e con un record in difesa? Solo 3 gol subiti in 7 partite?

L’Inter c’è nella sostanza, c’è nella testa, nella convinzione dei propri mezzi e nell’esperienza, l’allenatore non ha potuto ancora contare sull’intero organico e si è trovato spesso rimediare ai buchi di formazione ridisegnando, secondo me egregiamente, la formazione con i giovani che ha a disposizione.

Rafa Benitez è un grande allenatore e la sua esperienza interista per quanto breve gli sta dando ragione, sono tante le cose che ha in mente di fare ma dobbiamo dargli tempo e se questo è il risultato ottenuto finora figuriamoci quando torneranno tutti.