Il tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco, presente all'evento Pitti Moda, ha parlato del momento giallorosso e della prossima gara con l' Inter: "Radja Nainggolan non è mai stato fuori rosa e contro l’Inter sarà in campo. Da titolare".
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Le Rivali / Di Francesco: “La Roma non è ancora da scudetto. Sul modulo e Nainggolan…”
Il tecnico assicura: "Nainggolan con l'Inter ci sarà"
La sua Roma sta vivendo un momento difficile.
"Fino a venti giorni fa eravamo la squadra più in forma del campionato, adesso siamo in crisi. Non c’è equilibrio in questo calcio. Certo, l’inizio della gara contro l’Atalanta non mi è piaciuta. Credo che il problema sia più psicologico che fisico. Ma sono convinto che torneremo presto ai livelli della vera Roma".
Lo scudetto, però, ormai non è più un obiettivo credibile.
"La Roma ha dimostrato di non essere da scudetto. Per puntare a questo grande obiettivo serviva un salto di qualità che ancora non c’è stato. Però non è tutto sbagliato. Non dimenticate che, da esempio, abbiamo ancora una gara da recuperare. Mi dà fastidio essere giudicato per i risultati ottenuti nelle ultime quattro giornate. Vorrei che la valutazione fosse più completa, che tenesse conto anche dei risultati che abbiamo ottenuto in Europa. Dobbiamo migliorare ancora. Questo lo sappiamo. Ma abbiamo tutte le carte in regola per conquistare un posto nella prossima Champions League".
Le piace Badelj?
"Non parlo dei singoli calciatori. Badelj è un buon elemento. Ma la Roma a centrocampo ha ottimi giocatori, anche se qualcuno di loro non ha ancora reso al meglio".
Schick sarà il miglior acquisto del 2018?
"Schick è già con noi da qualche mese. Credo che possa rendere di più perché ha potenzialità importanti. Diamogli tempo. Roma è solita costruire e distruggere grandi giocatori. Schick va aspettato. Ricordo quando Damiano Tommasi fu costretto a uscire da Trigoria scortato dalla polizia e poco dopo divenne un idolo per i tifosi giallorossi".
Alla ripresa del campionato la Roma potrebbe cambiare modulo o resterà con il 4-3-3?
"Il sistema vale molto meno dell’aspetto psicologico e parlarne è relativo. La Roma utilizza il 4-3-3 che fino a venti giorni fa era un modulo perfetto, che ci dava molte soddisfazioni. Io non sono prigioniero di un modulo ma prima di cambiare rotta devo pensarci bene, bisogna credere in quello che si propone. Qualsiasi squadra avrebbe bisogno di tempo per digerire un nuovo assetto tattico. Per il momento lascio parlare la gente. A volte si parla tanto per parlare. Ora sta a noi superare questo momento".
(Fonte: Luca Calamai, La Gazzetta dello Sport 11/1/18)
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