- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
le rivali
Dopo la sconfitta nel derby, il Milan è stato fermato dall'AEK Atene a San Siro e al termine della partita la squadra rossonera è uscita tra i fischi. Un momento di difficoltà e di tensioni che Marco Fassone, intervistato da La Stampa, cerca di smorzare. Di certo non mancano le preoccupazioni, soprattutto se il Milan non dovesse centrare l'obiettivo Champions: "Nessuno pensava non ci sarebbero state difficoltà dopo un tale rinnovamento ma ci aspettavamo 5-6 punti in più: volevamo stare vicino alle prime all'andata per poi dare l'assalto al posto Champions nel finale di campionato. C'è tempo per recuperare ma non possiamo più sbagliare". Su Montella ha aggiunto: "Ha tutta la nostra fiducia, l'abbiamo scelto noi. Manca la scintilla, il gol che faccia invertire la rotta. È a tempo ma perché lo siamo tutti, io compreso. Non c'è da recuperare un rapporto con Mirabelli semplicemente perché non si è rotto nulla".
Con Yonghong Li i tifosi del Milan posso stare tranquilli? "Questo scetticismo è anche un po' fastidioso, se fossimo in Inghilterra in pochi ci farebbero caso. Quest'anno la società ha fatto un aumento di capitale di 49 milioni e non sono soldi prestati all'Ac Milan. E presto ne farà un altro"
Come aumentare i ricavi? Normalmente ci sono tre gambe che sostengono un club. I diritti tv, i ricavi dallo stadio e dal merchandising. Noi ne abbiamo una quarta, il lavoro sul territorio cinese.
Come l'Inter di Suning? "No. Loro hanno un approccio commerciale diverso: sfruttare il proprio marchio e abbinarci quello dell'Inter. Il nostro lavoro partirà dal basso, un lavoro con gli istituti scolastici governativi compatibile con il modello didattico cinese"
Se il Milan non dovesse arrivare in Champions? "È fondamentale per il nostro progetto ma non bloccherebbe i piano. Troveremmo il sistema di equilibrare la mancata entrata degli introiti con la cessione di uno-due top player. La proprietà quest'anno ha fatto un aumento di capitale di 49 milioni di euro e non sono soldi prestati all'AC Milan. L'obiettivo è triennale, ci sono quattro gambe a sorreggere il club: i diritti tv, i ricavi dello stadio, il merchandising e il lavoro sul territorio cinese".
(La Stampa)
© RIPRODUZIONE RISERVATA