Gennaro Gattuso ha parlato della sua nuova esperienza al Milan ai microfoni di Premium Calcio alla vigilia del suo quarantesimo compleanno. L'allenatore rossonero ha detto: "Cosa è cambiato da quando alleno la prima squadra? Se dico che sono più riflessivo non ci crede nessuno, è una bugia, ho persone preparate vicino, ho cercato di parlare alla squadra, di battere sul senso di appartenenza, sul lavoro, il fatto di rispettare un po' di regole e dirsi le cose in faccia, pane pane, vino al vino. Il Napoli è una squadra che mi piace da vedere, palleggia tanto, ha giocatori bravi tatticamente, ma soprattutto gioca sempre da squadra. La difesa scappa quando deve e il centrocampo sa cosa deve fare, giocano veramente bene, c'è un lavoro dietro ed è normale. Poi mi piace come lavora Antonio Conte. Quando lo vedo, lo sento parlare, quando vedo le sue squadre, lo vedo vicino al mio modo di fare. Penso che la mia strada sia ancora in salita, devo migliorare tanto, però la passione e la voglia ci sono".
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Le rivali / Gattuso: “Mi piace il Napoli di Sarri. Mi sento vicino a Conte. La strada…”
L'allenatore rossonero ha parlato del suo modo di allenare e delle squadre e degli allenatori a cui si vorrebbe ispirare
"Ancelotti per me non è stato solo un allenatore ma anche fratello, amico e papà: è stato tutto. Nei momenti di debolezza ci appoggiavamo a vicenda, tuttora abbiamo un rapporto incredibile", ha aggiunto.
E sul suo ritiro nel 2012 ha detto: "Decisione mia, Galliani per un mese mi ha chiamato ogni mezzanotte mettendo la canzone "se mi lasci non vale"... ma pensavo - e lo penso anche oggi - che fosse finita un'epoca e bisognasse lasciare spazio ai giovani. Non volevo essere un peso, il Milan mi ha dato più di quel che gli ho dato io, è stato giusto andarsene senza polemiche".
(Fonte: Premium Calcio)
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