Il colpaccio di Cagliari non è il primo del Pordenone targato Colucci. I ramarri la scorsa estate dopo aver estromesso dalla Tim Cup il Matelica di Lega D, eliminarono anche il Venezia di serie B (2-1 al Penzodi Sant’Elena, griffato da Martignago e Burrai) e il Lecce di serie C in clamorosa rimonta (3-2). Era un Pordenone partito di slancio (collezionò anche 3 vittorie di fila in avvio di campionato) che faceva sognare il popolo neroverde. Poi le cose cambiarono con l’arrivo del freddo. Nelle nove partite precedenti la “resurrezione” con il Vicenza (3-2) aveva collezionato solo 8 punti toccando il fondo con le tre sconfitte consecutive subite da Triestina (2-4), Reggiana (0-1) e Padova (1-2). Flessione dovuta all’assenza di uomini importanti per infortuni o squalifiche come Gerardi, Misuraca, Stefani e Berrettoni.
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Con il loro rientro (resta fuori solo Gerardi per una lussazione alla spalla) il ramarro ha rialzato la cresta. Con il pass in mano per gli ottavi di coppa a San Sirocon l’Inter Colucci si è già conquistato un posto nella storia neroverde. Ora può anche puntare a sostituire nel cuore del popolo neroverde Bruno Tedino (oggi al Palermo) che nelle ultime due stagioni ha portato il Pordenone due volte in semifinale playoff.
(Fonte: Dario Perosa, Il Gazzettino Pordenone 29/11/17)
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