Sorprende che nessuno della dirigenza abbia preso una posizione chiara sull’accaduto, come se si trattasse di un episodio normale. Nessuno si è fatto avanti per commentare. Ibrahimovic, figura di rilievo del club, non era nemmeno presente a Roma e, secondo alcune voci, sarebbe stato addirittura in vacanza. Questo è particolarmente sorprendente: nel momento di difficoltà di un allenatore che è stato scelto, o quanto meno accettato, dalla dirigenza, la sua assenza è un segnale di disimpegno. Nel calcio, i messaggi impliciti possono essere più potenti di quelli espliciti. Anche De Laurentiis, pur criticato per vari motivi, era sempre presente quando la sua scelta di Rudi Garcia iniziava a vacillare.
L’assenza di Ibrahimovic solleva dubbi, considerando che era presente durante le presentazioni dei nuovi acquisti e dell’allenatore. La scusa del suo contratto “ambiguo” non regge più: anche se tecnicamente è un consulente di Red Bird e non del club, dovrebbe comunque avere un ruolo attivo. Ma al momento, Ibrahimovic sembra più un dirigente di se stesso che del Milan. La pausa per le Nazionali gli offre una settimana intera per smentire questa percezione. Se non lo farà ora, con un calendario impegnativo al rientro (Venezia, Liverpool, Inter), potrebbe essere troppo tardi per cambiare rotta.
(Fonte: Libero)
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