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Lucarelli: “Con l’Inter il Parma regolarmente in campo. La mia espulsione…”

Francesco Parrone

C’è grande soddisfazione tra i crociati dopo quanto è stato deciso nel consiglio federale di ieri. A esprimerla alla stampa è il capitano dei ducali Alessandro Lucarelli che in questi mesi insieme ai compagni di squadra si è battuto per...

C’è grande soddisfazione tra i crociati dopo quanto è stato deciso nel consiglio federale di ieri. A esprimerla alla stampa è il capitano dei ducali Alessandro Lucarelli che in questi mesi insieme ai compagni di squadra si è battuto per giungere a questo risultato. Lui non ci sarà contro l'Inter ma ha garantito che si giocherà: "Scenderemo regolarmente in campo. Il nostro obiettivo adesso giocando è rendere appetibile questo club e salvarlo ripartendo dalla Serie B". Poi ha aggiunto: “C’è grande soddisfazione,  grande orgoglio, per essere riusciti a conquistare queste norme che tuteleranno in futuro i calciatori ma anche i tifosi. La nostra era partita come battaglia con le istituzioni e siamo riusciti a farci ascoltare, per questo appunto c’è grande felicità perché siamo riusciti a migliorare per il Parma che ha subito le mancanze che c’erano nelle norme e migliorare quindi il calcio in generale".

C’è anche una norma sul pareggio di bilancio nel 2018:

"Quello deve essere nell’interesse dei presidenti che sono già in sella e per quelli che arriveranno che potranno avere a che fare con società sane. Questo ancora manca, perché l’80% delle società sono indebitate. Come ha detto il presidente Tavecchio bisognerà dare tempo alle società di mettersi a posto entro il 2018. Si va verso un  cambiamento del  sistema calcio. Tutti gli sportivi italiani devono essere contenti. Magari nel breve questo punto può essere problematico ma nel futuro non potrà che portare benefici”

Non è clamoroso che si sia arrivati a un caso Parma prima che si ponesse rimedio a questa mancanza di norme?

“In Italia purtroppo è possibile, e non solo in ambito sportivo.  Siamo specialisti nell’arrivare sempre dopo per sistemare le cose. Noi che abbiamo vissuto tutto questo, siamo stati i primi a non volere che accadesse più. Quel che è successo a noi è emblematico. Volevamo che questo punto fosse cambiato e la conferma che la mancanza burocratica era grossa è che con questa norma si comincia da subito”

Avete chiesto voi l’introduzione del certificato antimafia?

"No, ha pensato la Federazione"

Cosa puoi dire a livello umano di Manenti, c’è stato qualcosa che vi ha fatto capire che la situazione era irreversibile?

“Non c’è stato un aneddoto in particolare, ma tutto quello che abbiamo vissuto in questi mesi . Ne abbiamo viste veramente di tutti i colori. A livello umano c’è grande amarezza prima di fidarsi di quelli che consideravi amici e che pensavi che mai ti avrebbero fatto male e invece te l’hanno fatto. Amarezza perché hai sperato prima in Taci e poi nella disperazione sei arrivato a sperare anche in Manenti. Lui con noi tante parole e zero fatti. Ora tutto questo fa parte del passato, vogliamo cancellare tutto quel che è venuto prima del 19 marzo e da questa data in poi dobbiamo voltare pagina e pensare al futuro”.

Deluso anche da Leonardi?

“La sua scelta di dare le dimissioni ci ha spiazzato, con lui almeno avevamo un punto di riferimento poi siamo rimasti soli. Può essere giustificabile con il suo stato di salute ma come una figura come quella che ricopriva lui qui al Parma, come detto, siamo rimasti soli”.

Sull’espulsione di domenica:

“Per quel che riguarda l’espulsione lì c’è un aspetto emotivo, di stress, che mi porto dietro per situazioni che insieme a qualche mio compagno mi sono caricato sulle spalle a 360 gradi. La mia protesta è stata sbagliata e l’espulsione ci stava ma va anche detto che ultimamente ci stanno arbitrando con superficialità. Nell’entrare in campo ho detto al quarto uomo che vogliamo essere rispettati anche se siamo ultimi e invece mi sembra che il Parma non conti più niente. Anche nelle designazioni mi sembra ci sia superficialità perché ci vengono mandati arbitri che devono farsi esperienza.”

Ora come è la situazione?

“Con l’avvento dei curatori c’è qualche certezza in più e andiamo avanti sperando di arrivare a fine campionato trovando un compratore. Giochiamo per rendere appetibile il Parma con le nostre prestazioni ma tutti devono fare la loro parte. Noi giocatori scendendo in campo e rinunciando agli stipendi nella misura in cui poi ci verrà detto,  i tifosi venendo allo stadio, perché vedendo uno stadio vuoto chi deve comprare qualche domanda se la pone. Bisogna far vedere che la tifoseria è vicina alla squadra e risponde presente. Infine chiedo agli imprenditori locali di aiutarci, sia in ottica di acquisizione futura sia aiutandoci se il fondo dei 5 milioni erogato dalla Lega non dovesse bastare”.

Ma c’è davvero il fondo canadese che dice Tavecchio?

“Parto dal presupposto che il Presidente Tavecchio non deve trovare un compratore per il Parma per cui non vedo perché dovrebbe dire una cosa che non è vera. Presto dovrebbero esserci dei contatti con i curatori.  Tavecchio si è messo a disposizione per fare eventualmente da tramite, ma da qui a che un fondo canadese acquisti il parma ce ne passa, ma non vedo perché Tavecchio dovrebbe prenderci in giro. C’è grande orgoglio perché queste modifiche introdotte le abbiamo volute fortemente, occupando anche giorni liberi per viaggi e riunioni. Nello spogliatoio c’è soddisfazione per essere riusciti a conquistare questi che erano nostri obiettivi. Vogliamo salvare il Parma, fino all’ultimo cercheremo di farlo con tutte le nostre possibilità per salvaguardare tanti posti di lavoro e dare a una città come Parma la serie B ripartendo con una società pulita".

In serie D rimarresti?

“O vado avanti con il Parma o smetto.  Ho fatto quel che ho fatto perché voglio bene a questa società e ci tengo che le cose Ci metto tanto cuore e tanta passione. A volte mi prendo responsabilità che magari non mi competono ma come ho detto lo faccio sempre perché voglio bene a questa società e vorrei che si trovasse un acquirente”.

Cristiano ti ha fatto i complimenti per il tuo operato da “sindacalista”? Ormai lo hai superato …

“Sì.. Diciamo che a lui piaceva, io l’ho fatto per cause di forze maggiori”.