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le rivali
Paolo Maldini a Skysport ha parlato prima della gara contro il Sassuoloed ha risposto anche alle domande sulla Superlega, progetto iniziato da 12 club tra cui il Milan e dal quale anche i rossoneri alla fine si sono ritirati. Queste le parole del dirigente milanista:
-La storia del Milan è sempre stata una storia di Champions League, come poteva un dirigente come te accettare la Superlega?
Non sono mai stato coinvolto nella discussione della Superlega, ho saputo tutto domenica sera come voi dopo il comunicato congiunto dei club. È una cosa che si decide a livello più alto rispetto al mio ruolo dirigenziale.
-E cosa hai pensato subito?
Volevo finire un concetto: non saperlo non mi esenta da responsabilità di scusarmi con i tifosi, non solo quelli del Milan. Anche tutti gli altri tifosi in generale che si sono sentiti traditi nei principi fondamentali dello sport. Che al Milan abbiamo sempre rispettato. Questo mi sento di dire. Poi è ovvio che i ricavi e la sostenibilità sono importanti. Se c'è un insegnamento da questa vicenda è che ci dobbiamo chiedere fino a che punto ci possiamo spingere. Sicuramente non cambiare i principi di sport fatti di meritocrazia e sogni aperti a tutti.
-Il ritorno alla normalità adesso com'è dopo aver provato a mettere in atto una rivoluzione nella quale neanche ti hanno coinvolto?
Normale che poi le mie considerazioni le faccio a chi mi interpella. Logico avendo un ruolo dirigenziale a capo dell'area sportiva di un'azienda che ha come core business il calcio. Siamo qui per combattere e arrivare tra le prime quattro e arrivare in Champions League dopo sette anni. È quello che abbiamo detto ai ragazzi e che hanno nelle loro teste.
(Fonte: SS24)
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