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Mauro: “Corsa scudetto? Presto per parlarne ma Inter di diritto in pole”

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"Stupito che Chiesa è sacrificabile? No, perché la storia della Juventus è fatta anche di cessioni illustri: da Zidane in giù"
Matteo Pifferi Redattore 

Massimo Mauro ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport del mercato della Juventus:

«Quando si apre un nuovo ciclo, è giusto cambiare molto. È sempre stato così, nel calcio. Senza nulla togliere a chi c’era prima, credo che la Juventus avesse bisogno di aria nuova per ricreare entusiasmo. Giuntoli ha già dimostrato a Napoli di essere un bravo dirigente, ha conquistato uno scudetto storico. Adesso vuole ripetersi alla Juventus, dove però c’è una differenza: lottare per vincere il campionato deve essere la normalità, a Torino. E invece negli ultimi anni i bianconeri non sono mai riusciti a contendere il titolo alle rivali».

Bastano Douglas e i primi acquisti per raggiungere l’Inter campione d’Italia?

«E’ ancora troppo presto per questi discorsi. L’Inter ha festeggiato l’ultimo scudetto e partirà di diritto in pole position. Vediamo come finisce il mercato e soprattutto se Thiago riuscirà a riprodurre le idee viste a Bologna anche a Torino. Più che su un giocatore in particolare, punto sul gioco di Motta. Detto questo, Douglas Luiz è un gran bel colpo».


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Oggi sarà il giorno di Thuram Jr: arriverà dal Nizza per 20 milioni più bonus. Impressioni?

«E’ una bella scommessa, di quelle che Giuntoli ha vinto spesso a Napoli. Penso a Kim, Kvaratskhelia, Anguissa… Il presidente De Laurentiis non attribuisce grandi meriti a Giuntoli per quei colpi, ma il d.s. era lui, no?».

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L’altra novità è in porta: Di Gregorio prenderà il posto di Szczesny. La convince il cambio?

«Di Gregorio ha dimostrato il suo valore nel Monza, ma diciamo che la porta della Juventus è… più grande. Dovrà essere bravo a capire subito le differenze e a non far rimpiangere Szczesny».

Chiesa sembra sempre più lontano dai bianconeri: il contratto scade nel 2025 e per Thiago Motta è uno dei giocatori sacrificabili. Stupito?

«No, perché la storia della Juventus è fatta anche di cessioni illustri: da Zidane in giù… L’importante è vendere bene e ricomprare meglio».

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