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Milan, “opacità in cessione”: Cerchione porta Elliott in tribunale. FT: “Prestati 600 mln a Redbird”
La cessione del Milan da Elliott a RedBird, ad appena dieci giorni dall’annuncio ufficiale, è già in tribunale. Non per una questione secondaria ma per una causa depositata in Lussemburgo da Salvatore Cerchione, fino a questa mattina membro del Cda del Milan.
Apre così la Gazzetta dello Sport il suo articolo sulle questioni societarie rossonere.
Cerchione, proprietario del 4,27% di Project Redblack, la società che controlla il club attraverso Rossoneri Sport Investment, si è rivolto al tribunale perché ritiene che la vendita a RedBird non sia possibile senza un assenso all’unanimità di Project Redblack. Un assenso che Elliott non gli avrebbe mai chiesto. Per questo, nei prossimi giorni potrebbe aprire un secondo fronte, con una causa in un tribunale italiano.
Nelle ultime ore, Cerchione ha criticato Elliott anche con una dichiarazione al Financial Times in cui ha parlato di “opacità del processo di cessione”. Le sue parole: “Siamo confusi sui reali motivi dietro la cessione del club, specialmente con un futuro così luminoso all’orizzonte”.
Cerchione, insomma, riporta alla stretta attualità il tema dei rapporti tra Elliott e RedBird e in particolare la centralità di Elliott nel futuro del Milan. Elliott, come noto da giorni, si è accordato con RedBird per una valutazione del Milan pari a 1,2 miliardi di euro, ha finanziato il compratore con un prestito – secondo Il Sole 24 Ore e Financial Times pari a 600 milioni, secondo fonti vicine a Elliott di una cifra molto inferiore – e resterà nel club rossonero come socio di minoranza, con alcuni rappresentanti nel consiglio di amministrazione
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