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le rivali
Avere 22 anni e non esultare dopo aver segnato 2 gol decisivi in semifinale di Champions. Sono scelte quelle che ha fatto Alvaro Morata, centravanti juventino, abbastanza discutibili. Ha scelto la strada del rispetto per chi lo ha cresciuto calcisticamente: «Non ho esultato e non lo farei altre mille volte. Ma sono un giocatore della Juve e ho fatto solo il mio lavoro. Per esultare c’è sempre Berlino. Contro il Barcellona esulterò se segnerò. Ma guardate che nello spogliatoio ho cantato anch’io, la finale di Champions dopo 12 anni è fantastica, possiamo continuare a sognare fino alla fine».
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