Questa volta non ci siamo. L'Inter in versione albero di natale regala la gara d'andata al Bayern Monaco nel peggiore dei modi. La dimensione europea è quella che più piace al nostro tecnico, quella che permette di giocare a viso aperto, che predilige la versione offensiva del gioco del calcio. La scelta di scendere in campo con Eto'o unica punta probabilmente non è stata la soluzione più felice. Il Re Leone troppe volte abbandonato in zona d'attacco, costretto a dover fare tutto da solo, cantare e portare la croce, non è un bel vedere. Mortificante assistere al suo consueto movimento, allargarsi, alzare la testa ed osservarlo mentre in un lampo si trova ad ammirare il deserto dei tartari in mezzo all'area di rigore. Incomprensibile assistere a novanta minuti di Thiago Motta pardon a novanta minuti giocati dal fratello di Thiago Motta, perchè adesso non venite a raccontarci che quello di ieri sera era il Motta che conosciamo, e non prendere un decisione per invertire la rotta. Un centrocampo molle, incapace di gestire il pressing alto e asfissiante dei bavaresi, la solitudine in attacco, le forze fresche che abbondano in panchina. Quando le cose vanno male è italica consuetudine mettere in croce il tecnico, noi non lo facciamo, però, qualche piccolo appunto passatecelo.
le rivali
Non è vietato cambiare in corsa!
Questa volta non ci siamo. L’Inter in versione albero di natale regala la gara d’andata al Bayern Monaco nel peggiore dei modi. La dimensione europea è quella che più piace al nostro tecnico, quella che permette di giocare a viso...
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