C’è una sorta di modo di dire che si è consolidato negli anni tra i tifosi neroazzurri, che serve a fare un po’ da misurazione a quella che potrebbe essere la partita dell’Inter. Il modo di dire in questione è: “Zanetti e Cambiasso non sbagliano mai, se sbagliano loro vuol dire che oggi non ci siamo proprio”. In effetti, è spesso coinciso il fatto che se i due argentini sbagliano l’approccio alla partita, spesso anche il resto della squadra sembra irriconoscibile. Anche oggi la “tradizione” non è mancata: nell’atteggiamento mostrato in campo dai due giocatori, infatti, si riassume un po’ tutta l’Inter vista a Verona. Ovviamente, con questo articolo, non voglio dare la colpa della sconfitta a Esteban e a Javier, ci mancherebbe altro, ma in loro si è vista una serie di atteggiamenti che riassumono tutta la giornata-no di Verona.Il capitano, quest’oggi, ha giocato da terzino sinistro, come ha dovuto fare per diverse gare l’anno scorso per coprire le lunghe assenze di Chivu e di Santon. Negli ultimi anni ha sempre giocato da centrocampista, ma è dato per assodato che Zanetti può coprire anche quel ruolo. Ebbene, il tractor, come viene soprannominato in argentina, oggi è stato tutto meno che un tractor: non solo non ha fatto delle incursioni in avanti, ma sono state più le volte che ha cercato il retropassaggio piuttosto che il lancio in profondità.Discorso diverso per Cambiasso. Il numero 19 nerazzurro, da sempre un esempio di lealtà e di sportività in campo, oggi è uscito dal campo al decimo minuto del primo tempo dopo aver preso diverse botte. Nonostante gli scontri, Esteban ha dimostrato di poter giocare per molti minuti ancora, ma l’allenatore non è stato dello stesso avviso e lo ha sostituito con un giocatore semisconosciuto.Al momento della sostituzione, Esteban non ha dato la mano a Benitez. A memoria d’uomo, non riesco a ricordare una sostituzione di Cambiasso presa da quest’ultimo in questo modo: a parte il fatto che, sinceramente, con le precedenti gestioni Cambiasso è uscito pochissime volte a partite in corso, e davvero per rarissime volte a causa di una scelta tecnica, ma un giocatore che è sempre sportivo e offre la mano a tutti se non la offre all’allenatore vuol dire che c’è davvero qualcosa che non va.E’ inutile che Benitez ci dice che è tutto sotto controllo. Le cose non sono così e si capisce. La gara di oggi è paragonabile solo ad Atalanta-Inter 3-0 del Gennaio 2009, primo anno della gestione Mourinho. Quell’anno, però, l’Inter ha vinto lo scudetto, mentre ormai siamo lontanissimi dalla testa della classifica.Rafa non può nascondersi dietro il minuscolo dito delle assenze: oggi è l’unico responsabile della vergognosa sconfitta. L’allenatore è riuscito a prendere in mano una squadra perfetta e a rovinarla. Direi che è il massimo della vita per un mister che non sa vincere. Tifosi nerazzurri, vi ricordate quando c’è stata l’ultima prestazione convincente dell’Inter? Io, personalmente, non me lo ricordo più, perché quelle negative sono state troppe.Se poi aggiungiamo che oggi l’”allenatore” (e non a caso uso le virgolette) ha tolto un campione come Cambiasso per un semisconosciuto, ha inserito Mancini alla fine come mossa più che disperata (probabilmente neanche l’allenatore di una squadra di serie D avrebbe fatto questo cambio), se consideriamo che la squadra non ha mentalità e neanche cattiveria, cosa si può salvare dell’”allenatore”? Assolutamente nulla.Probabilmente oggi Rafa ha badato di più ad evitare che si rompesse qualcuno, e almeno in questo ci è riuscito. Ma grazie ai suoi metodi di allenamento quasi tutti i giocatori hanno subìto un infortunio che non li aiuta a tirare fuori le unghie in queste situazioni.Ancora più assurda è la cattiveria e il nervosismo che si è visto in campo oggi. In molti, l’anno scorso, hanno etichettato la vittoria di Mourinho come una vittoria di nervi, e che quest’anno la cattiveria manca. Oggi se ne è vista anche troppa con la testata di Eto’o che è stato l’apice, ma non è questa la cattiveria giusta, questo è nervosismo non costruttivo. Benitez è riuscito a togliere anche quel minimo di carattere, insomma, e farlo diventare cattiveria allo stato puro.Insomma Rafa, probabilmente stai riuscendo nella tua opera. Quest’estate hai detto che allenare la squadra che ha vinto tutto era una sfida enorme e che sarebbe stato difficile mantenere costante il successo. Difficile, ma non impossibile. Ora la squadra campione di tutto è sprofondata in classifica, rischia di non passare il turno di Champions ma, soprattutto, non ha futuro. Se abbiamo preso due gol dal Chievo, cosa può succedere se dovessimo affrontare il Barcellona che ieri ha segnato otto reti? Probabilmente all’Inter di Benitez ne farebbe sedici...
le rivali
Non nasconderti dietro un dito…
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