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“Non voglio pensare, io voglio vivere”: ritratto tedesco di Leonardo

Alessandro De Felice

In occasione della gara di andata di Champions League fra Inter e Bayern Monaco, il quotidiano tedesco “Die Zeit” ha dedicato grande risalto a Leonardo, alla sua filosofia e al modo in cui in poche settimane ha cambiato l’Inter. Il ritratto...

In occasione della gara di andata di Champions League fra Inter e Bayern Monaco, il quotidiano tedesco “Die Zeit” ha dedicato grande risalto a Leonardo, alla sua filosofia e al modo in cui in poche settimane ha cambiato l’Inter. Il ritratto tedesco di Leonardo è davvero molto interessante, forse proprio perché visto da un’ottica diversa, oggettiva e indipendente.

Sono passate alcune settimane dal meraviglioso 5-3 dell’Inter contro la Roma ma i tifosi non dimenticano una partita così. “Non riesco a vedere niente di negativo”: così dopo la partita il tecnico dell’Inter commentò le tre reti incassate dalla sua squadra.

Questa frase dice molto del 41enne brasiliano arrivato a gennaio per sostituire lo spagnolo Benitez, mai entrato nel cuore dei tifosi nerazzurri. Un forte ottimista, così si potrebbe definire Leonardo, nonostante i molti infortuni (Milito, eroe della scorsa stagione, su tutti) e il distacco in classifica che ha trovato al suo arrivo.

Un uomo dalle idee chiare, che non vuole scendere a compromessi per cambiarle. Lo ha imparato anche il presidente del Milan Silvio Berlusconi, con il quale infatti il rapporto di lavoro da allenatore durò solamente una stagione. “Non siamo compatibili”, disse Leonardo al termine dello scorso campionato. Quanto basta per farlo amare dai tifosi dell’Inter.

Euforia in un gruppo melanconico dopo l’addio di Mourinho e la triste parentesi di Benitez. Questo ha portato Leonardo all’Inter in pochi giorni. Un uomo che è cresciuto e che ha anche attraversato momenti difficili per raggiungere questo equilibrio: alla fine degli anni 90, da giocatore del Milan, dovette combattere contro la depressione per il sentirsi in colpa della sua ricchezza in un mondo di gente povera. Nel 1994 fu costretto a vedere in tribuna per squalifica la vittoria Mondiale del suo Brasile in USA.

Oggi Leonardo può essere presentato come un carismatico Globetrotter, avendo lavorato in Brasile, Giappone, Spagna, Francia e Italia, parla cinque lingue in modo fluente e per presentarsi usa un semplice motto: “Io non voglio pensare, voglio vivere”.

Vuole un calcio offensivo con Telè Santana come suo esempio di gioco d’attacco e non importa se potrebbe essere rischioso contro squadre di livello europeo. Sarebbe troppo pessimista anche solo pensarlo…