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Ordine: “Pioli è il primo a sapere di essere al capolinea: ciclo finito al Milan”

Alessandro Cosattini Redattore 
Nemmeno una vittoria nel derby può regalare a Stefano Pioli una nuova stagione alla guida del Milan in panchina: il commento di Ordine

Nemmeno una vittoria nel derby può regalare a Stefano Pioli una nuova stagione alla guida del Milan in panchina. Decisione presa ormai da proprietà e dirigenti: le strade si separeranno al termine della stagione. Ecco il commento di Franco Ordine sulle colonne del Corriere dello Sport:

"Il primo a conoscere il destino ormai segnato di Stefano Pioli al ritorno da Roma è proprio Stefano Pioli. Una sua frase, giovedì notte, ne é stata pubblica testimonianza. Ha dettato ai cronisti: «Abbiate pazienza qualche settimana, fate finire il campionato e poi con la società CI metteremo seduti e valuteremo». L’espressione, educata, con il linguaggio dei social di oggi equivale più o meno a una confessione tipo “tranquilli, avrete presto il mio scalpo, non adesso ma a fine maggio”. Oltre alla consapevolezza del proprio stato decisamente precario sulla panchina del Milan e al rischio finale di trasformare il suo quinquennio in un deserto calcistico a dispetto dei risultati collezionati e dello scudetto (“il più bello di sempre” la definizione della curva sud) vinto tre anni prima non un secolo fa, Stefano Pioli è il primo a sapere e a rendersi conto che sul suo ciclo a Milanello è calato il sipario.

Di sicuro avrà da raccontare anche le sue verità al momento opportuno, spiegando il misterioso corto circuito che ha incenerito il Milan reduce da 7 successi consecutivi, ma dinanzi alle due sconfitte rumorose e dannate rimediate contro la Roma in Europa league, sa da solo che nemmeno un eventuale e improbabile successo nel derby di lunedì potrebbe cancellare l’opinione dei social, il malumore dei tifosi e l’imbarazzo del management del club che l’ha difeso con le unghie e con i denti tutte le volte che è stato interrogato fino a qualche giorno fa. Chissà se un giorno sarà in grado di spiegare quel che è avvenuto nei 190 minuti al cospetto di Daniele De Rossi che l’ha incartato all’andata e lo ha imbrigliato al ritorno intuendo fin dalle prime ore di giovedì la mossa di schierare Musah a destra, scelta molto discutibile e chiacchierata. La resa nelle due partite da parte di tutto il Milan non ha al momento una spiegazione attendibile. Si può spegnere la luce all’intero schieramento oltre che alle sue pedine simbolo?

Non solo. Ma sempre Stefano Pioli in una confessione di qualche mese fa, all’alba del 2024 che sembrava promettere un rinascimento rossonero, fece sapere ai cronisti radunati a Milanello che «avrebbe cambiato del 2023 solo una cosa» e cioè i cinque derby persi di fila, uno più distruttivo dell’altro per la sua credibilità presso i tifosi in particolare che dopo averlo osannato lo hanno “seviziato” con le campagne “pioliout”. Per questo motivo il distacco dal Milan dove si è trovato a meraviglia e dove sarebbe rimasto a vita grazie all’intesa perfetta con tutte le componenti sarà comunque doloroso e segnerà probabilmente per lo stesso club l’inizio di un altro ciclo con una quota maggiore di rischi e di incertezze legate in particolare alla scelta del successore e agli sviluppi della pratica stadio San Donato che è diventato ora l’unico sviluppo assicurato per i prossimi anni in materia di aumento dei ricavi", si legge.



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