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Milan, Pioli: “Non è il momento di guardare alla classifica. Le partite decisive…”

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L'allenatore rossonero ha parlato ai microfoni di Skysport dopo la vittoria sul Crotone

Eva A. Provenzano

Stefano Pioli, allenatore del Milan, dopo la vittoria della squadra rossonera contro il Crotone, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Skysport. Queste le parole del tecnico:

-Oggi il comun denominatore è l'1. Uno come Ibra, un numero uno anche a quasi 40 anni, la stupisce ancora? 

Di quello che fa Ibra, conoscendolo e vedendolo come si allena, è difficile stupirsi. È un campione, è difficile mantenere quello che sta facendo. Quando sta bene ha realizzato due gol. Quindi Ibra è questo qua. Ha aiutato e aiuta tanto a crescere la squadra. Siamo soddisfatti perché non è stata una partita semplice. Ma abbiamo vinto meritatamente. 

-Il secondo 1 è come primi in classifica. Era difficile con il Crotone, però ora può diventare una motivazione di dialogo con i suoi giocatore il 'tornare primi?'. 

Quello che diciamo tra di noi resta tra di noi. L'obiettivo è quello di pretendere il massimo e provare a vincere ogni singola partita. siamo consapevoli delle nostre qualità e di dare ogni giorno il massimo per migliorare e crescere. Quindi la partita successiva è quella di vincere. Se ci riusciamo siamo soddisfatti. Non credo sia ancora il momento di guardare alla classifica, ma alla prossima gara cercando di affrontarla bene. Arriverà un periodo impegnativo e speriamo anche sia così perché l'EL è un grande obiettivo. C'è tanto da fare e da spingere. 

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-Ibra ha fatto il segno più uno dopo il 501esimo gol. Magari vuole un altro anno di contratto... 

Non so a chi era rivolto. Ma Zlatan sta bene con noi. La cosa più bella è che lavoriamo bene, stiamo bene. I giocatori sono contenti. Siamo in un grandissimo club. E quindi vogliamo cercare di fare bene. Poi lui deciderà il suo futuro. Ma per quello che sta dimostrando credo sia giusto continui a giocare e che lo faccia con noi. 

-Che tipo di miracolo fisico è Ibra? 

Atleta da grandi motivazioni. Cura il suo fisico, il suo corpo in maniera scrupolosa, perfetta, intutto. Alimentazione, recupero, prevenzione. Per reggere questi livelli devi essere un professionista eccezionale e hai un fisico che ti regge che pochi hanno. Non fa sgarri. Adesso alleno un gruppo che è difficile stabilire chi arrivi prima negli spogliatoi. Sicuramente sono sempre io, questo sicuro. Però ormai i giocatori fanno gara ad arrivare prima possibile ed andare via per ultimi. Zlatan è tra quelli. Mai un giorno che non si prepara bene, che non fa prevenzione o recupero, i suoi lavori di forza individuale. Non salta nulla. Perché sa che sta bene fisicamente puoi continuare a fare la differenza. 

-Non vediamo l'ora che arrivi il 21 febbraio per goderci il derby e di questo livello è merito del tuo lavoro. Uno tra Rebic e Leao può giocare a sinistra così bene come giocano a destra? 

Credo che a nessuno dei due piaccia giocare a destra, tutti e due vanno sul centro-sinistra. Però ci hanno fatto dei spezzoni di partita a destra. Può essere una soluzione. Se c'è la disponibilità dei giocatori si può giocare in modi diversi. 

-Primi da 21 giornate. Quale sarà il momento decisivo del campionato? Quanto dipende da voi, da una partita o dagli altri? 

Lavoro con un club che ha scelto giocatori forti, con determinate caratteristiche mentali, tecniche e fisiche. Ho una rosa di giocatori completa e forte. Le partite decisive arriveranno più avanti ma è un campionato equilibrato e difficile. Siamo tante squadre in pochi punti. Continuo a credere che tutte e sette le squadre forti del campionato possono lottare per vincere lo scudetto e arrivare nelle prime quattro posizioni. Poi chiaramente più si va avanti con le giornate più le partite peseranno. Siamo consapevoli di questo. Pensiamo ad avere la mentalità giusta, dobbiamo essere consapevoli ed orgogliosi di pensare alla prossima partita. 

(Fonte: SS24)

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