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Plusvalenze fittizie, Juve e Napoli nel mirino. “Ecco cosa rischiano i club. E Gravina…”

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Ci sono sviluppi sull'indagine della Covisoc sulle plusvalenze fittizie con 62 trasferimenti sospetti, 42 dei quali riguardano la Juve

Matteo Pifferi

Nella giornata di ieri è trapelata la notizia dell'indagine della Covisoc sulle plusvalenze fittizie con 62 trasferimenti sospetti, 42 dei quali sono relativi alla Juventus. "La procura della Federcalcio ha aperto un fascicolo, l’istruttoria è ancora però all’inizio. Difficile ipotizzare le prossime puntate della storia. Per Gravina, «non c’è nessuna novità, è una cosa di 7-8 mesi fa». Il che non vuol dire che il presidente della Federcalcio nasconda l’importanza di un argomento su cui si gioca una delle partite decisive per il riequilibrio dei conti del calcio, che già prima della pandemia erano assediati da preoccupanti livelli di indebitamento. «Conoscete il tema, è difficile capire ed entrare nel merito della soggettività della valutazione. Ci stiamo lavorando»", commenta La Gazzetta dello Sport che riporta le parole di Gravina.

Ci si chiede, in attesa di maggiori dettagli sull'indagine, quali possano essere le sanzioni, nel caso in cui venisse dimostrata la colpevolezza dei club coinvolti. La Gazzetta dello Sport risponde così:

"Ma che cosa potrebbero rischiare le società coinvolte? La domanda potrebbe portare all’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva della Figc che definisce «illecito amministrativo i comportamenti comunque diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica nonché la mancata esecuzione delle decisioni degli organi federali competenti in materia». Con il richiamo anche alle norme Uefa, quelle che riguardano i requisiti per l’iscrizione e il rispetto delle regole sull’equilibrio finanziario (attenuate però in tempi di Covid): «Salva l’applicazione delle più gravi sanzioni previste dalle norme in materia di licenze UEFA o da altre norme speciali, nonché delle più gravi sanzioni che possono essere irrogate per gli altri fatti previsti dal presente articolo, la società che commette i fatti di cui al presente comma è punibile con la sanzione dell’ammenda con diffida». Il caso si complica e diventa più grave se questa fattispecie è concepita per conseguire i requisiti che consentono l’iscrizione ai campionati. E qui scatterebbero sanzioni più gravi, a partire dalla penalizzazione. Quella che portò, grazie alla circostanze «penali» a cui facevamo riferimento, per il Chievo".

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