Domani sera si gioca Inter-Lazio, i biancocelesti tornano a Milano dopo il pareggio contro il Milan alla prima di campionato e questa volta la Lazio non è più una sorpresa ma una realtà importante di questa Serie A. Contro i neroazzurri c’è l’opportunità di consacrarsi ulteriormente e infondere all’interno di questo gruppo una fiducia che potrebbe rivelarsi fondamentale per giocare con maggiore consapevolezza il girone di ritorno, magari anche con qualche innesto importante.
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Reja: ” Ranieri? Ricordi poco belli, contro l’Inter serve gara di spirito. Zarate…”
Domani sera si gioca Inter–Lazio, i biancocelesti tornano a Milano dopo il pareggio contro il Milan alla prima di campionato e questa volta la Lazio non è più una sorpresa ma una realtà importante di questa Serie A. Contro i neroazzurri...
SULLA SUA STRADA L’INCUBO RANIERI – Sulla strada di Reja però, c’è quel Ranieri che in passato ha sempre avuto la meglio su di lui, soprattutto nei derby di Roma quando si era trasformato in un vero e proprio incubo del tecnico goriziano: "I ricordi legati a lui non sono particolarmente belli. I derby non sono andati bene e qui a Roma sappiamo tutto quanto contino. Se potessi prendermi una rivincita è chiaro che sarebbe molto bello, non per me ma per la Lazio perché vincere a Milano sarebbe importante. Ranieri da quando è arrivato ha messo tutto apposto, mi dà l’impressione che la squadra lo segua e ha trovato un assetto tattico. Non prende gol, ha trovato la condizione di Milito che un mese fa non era in condizione. Pertanto penso che abbia messo in piedi una squadra, per meriti suoi, veramente competitiva".
Non c’è tempo però per guardare i precedenti, contro l’Inter servirà una grande Lazio che possa dare continuità al momento positivo e alla buona prestazione vista contro l’Atalanta: "Mi auguro che lo spirito sia quello dei tempi migliori, veniamo da una buona prestazione se non altro in crescita dopo Siena. È chiaro che troveremo un’Inter galvanizzata dopo il derby , in crescita costante. Una squadra non vince 7 partite di fila se non è in buona condizione. Oltretutto sta ritrovando certi valori che prima non aveva. Adesso sta bene anche dal punto di vista fisico, ma allo stesso modo lo è anche al Lazio. Un impegno difficile per noi, importante, e vogliamo il risultato che è nelle nostre possibilità, non sarà facile perché l’Inter è in salute ma penso che lo sia anche la Lazio. Alle volte ci sono episodi che ti girano male, come l’anno scorso quando eravamo in vantaggio e in superiorità numerica, ma poi ci sono stati degli episodi che ci hanno condannato. Mi auguro che la sorte sia più favorevole alla Lazio questa volta".
Fare risultato consentirebbe anche di tenere le distanze da un possibile futuro avversario per le prime posizioni visto che non è detto che l’Inter non possa inserirsi nella lotta per lo scudetto: "Il Milan ha qualche problema di infortuni, però la Juventus non sta mollando niente. Io dico che lei è la favorita, ma nel calcio tutto può essere. Con i 3 punti c’è la possibilità che l’Inter possa inserirsi. Sta recuperando anche giocatori importanti ed è una delle squadre che a inizio campionato era tra le prime. Poi durante il campionato ci sono problematiche varie, l’Inter ha avuto una partenza non certamente esaltante. Ha cambiato il tecnico e adesso ha trovato continuità di risultati e di gioco. Tutto è possibile ancora ma Milan e Juventus restano le favorite".
STESSO MODULO MA CON ALCUNI ACCORGIMENTI – La Lazio se la vuole giocare, ha spiegato il tecnico di Gorizia, ma è chiaro che quando si affrontano squadre di questo livello si debbano tenere in considerazione tutte le possibili soluzioni. Ad ogni modo Reja sembra orientato a partire con il classico 4-3-1-2: "Questa è la mia intenzione non voglio modificare questo assetto. Si parla spesso di sistemi di gioco ma io penso che prima della gara, o anche durante, la capacità di un tecnico sia quella di variare. Non è detto che si debba tenere sempre lo stesso sistema di gioco. Io penso che a seconda della squadra che si affronta si possa utilizzare un modulo o un altro. Io credo che l’allenatore abbia il dovere di cambiare. Poi certo vorrei andare a Milano a giocarmi la partita, non dico a viso aperto, ma con alcuni accorgimenti. Se ho la possibilità di giocare come so cerco di sfruttare le caratteristiche della mia squadra pertanto la mia idea è di non cambiare assetto tattico con degli accorgimenti particolari considerando che loro hanno buoni giocatori sulle fasce laterali. Noi abbiamo giocatori che possono metterli in difficoltà. Abbiamo la capacità di mettere in difficoltà anche l’Inter".
Partire dalla prestazione con l’Atalanta sarebbe già una cosa positiva, visto che contro i bergamaschi la Lazio è riuscita a mettere alle spalle il disastro di Siena: "Penso che anche i ragazzi sia siano resi conti che una prestazione di questo genere non era da Lazio. Lo sapevamo tutti, lo sapevo io che ci ho messo del mio anche io e lo sapevano anche i ragazzi. Le responsabilità sono da estendere a livello generale. Abbiamo riacceso il motore, l’abbiamo fatto bene, perché l’Atalanta non è una squadra facile e il merito è soprattutto della Lazio. È chiaro che ho bisogno ancora di verifiche, domani sarà un test importantissimo e determinate per il nostro futuro. Tornare da Milano con un risultato positivo aumenterebbe la consapevolezza di essere una squadra forte".
SU ZÀRATE, CISSE, ROCCHI E MAURI – Quella di domani sera non sarà la partita di Mauro Zàrate, andato via da Roma per inseguire il sogno di affermarsi con la maglia dell’Inter, ma ancora lontano dalla realizzazione dei suoi desideri. Anche a Milano infatti, Maurito ha trovato gli stessi problemi riscontrati in precedenza con Reja: "Ha delle qualità straordinarie, è un giocatore che aspettiamo un po’ tutti, l’ha aspettato Gasperini, lo sta aspettando Ranieri, l’ho aspettato l’anno scorso io. Se trova un po’ più di maturità, io penso che questa esperienza all’Inter possa giovargli. Far parte di un contesto di questa portata non è facile, io penso che queste esperienze possano maturarlo perché con i mezzi che ha potrebbe diventare un giocatore straordinario. Ha capacità di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. C’è solo da attendere che avvenga questa maturazione".
Altro giocatore che fatica molto è Djibril Cisse: "Io faccio sempre una considerazione di squadra. Ho parlato di Zàrate perché non fa parte del nostro organico che è composto fa tanti giocatori ottimi. Devo tenere in considerazione chi è più carico e chi è più in condizione. Una squadra come la Lazio, impegnata su tre fronti deve poter contare su tutti. Lui ha lavorato benissimo in queste settimane qua, si sta impegnando molto e sotto questo punto di vita non ho problemi. Lui sa bene che può giocare come può non giocare e sa che deve accettare. Dal punto di vista comportamentale è perfetto. Non ha mai manifestato reazione, professionalmente è eccezionale".
Se dovesse recuperare Rocchi, è comunque molto probabile che sarà lui a scendere in campo: "Oggi pomeriggio verificheremo le condizioni e spingeremo al massimo. Se mi darà garanzie valuterò se farlo giocare o meno. Mi deve dare garanzie al 100% sennò non parte".
Chi è sulla via del recupero è invece Stefano Mauri che pare stia bruciando i tempi: "Lui è caricatissimo, sta accelerando i tempi. Ha iniziato a correre e io penso che verso metà febbraio potrebbe essere recuperato pronto per giocare. Poi deciderò se farlo giocare o meno, ma penso che sia a disposizione per fare delle gare. Poi è chiaro che durante il recupero dobbiamo vedere che processi avrà, soprattutto quando lavorerà in gruppo e farà le settimane lavorative in pieno".
Stuzzicato sulla possibilità di arrivare a uno tra Honda e Krasic il mister ha voluto glissare: "Non ho risposte da dare in merito a Honda e Krasic. Se la società mi prenderà i giocatori potrò dare dei giudizi. È prematuro fare questi discorsi, cerco di pensare solo all’Inter, c’è la società che deve fare queste considerazioni".
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