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le rivali
A Parigi fanno la coda per acquistare la maglia Psg di Neymar. A Barcellona la bruciano, ma sarebbero pronti a stare in fila anche per ore, pur di accaparrarsi quella di Paulo Dybala. Azulgrana s’intende. Perché, nel giorno della presentazione ufficiale del brasiliano con annessa scelta di vita da 1 euro al secondo, in Catalogna hanno rotto gli indugi: il presidente Josep Maria Bartomeu e, soprattutto, Lionel Messi, vorrebbero il ventitreenne asso della Juve per rimpiazzare il Signor 222 milioni. Primo pensiero: 120 milioni di euro in contanti. Secondo pensiero: 90 milioni di euro e il cartellino di Iniesta, 33 anni, leggenda blaugrana, campione del mondo e due volte campione d’Europa con la Spagna. Il direttore sportivo Robert Fernandez spinge per prendere l’ex interista Philippe Coutinho, 25 anni, brasiliano, ala del Liverpool che non lo vende per meno di 90 milioni di euro dopo averlo pagato ai nerazzurri 10 milioni (e 3 di bonus) nel gennaio 2013 e anche Ousmane Dembélé, 20 anni, francese, ala del Borussia Dortmund, quotato 100 milioni di euro. Il problema, per il Barcellona, è che la Juve non intende affatto abbattere il muro eretto attorno a Dybala. La posizione ufficiale ribadita in queste ore da Marotta e dai canali ufficiosi dei campioni d’Italia è un ritornello che fa male ai timpani catalani: Dybala non si tocca, Dybala non si vende. Naturalmente, Bartomeu si aspettava questa reazione, ma non demorde. Anche perché tutto vuol permettersi il presidente del Barça fuorché scontentare Messi, primo grande elettore di Dybala e suo primo sponsor.
(Corriere dello Sport)
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