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le rivali
L'edizione odierna di Repubblica è tornata sulla delicatissima situazione del Milan, dopo il rinvio a giudizio da parte della Uefa sul Fair Play Finanziario: "La figuraccia del Milan non si attenua. Il no dell’Uefa all’ad Fassone e al dg Li Han, per il patteggiamento delle sanzioni economiche e sportive sul mancato rispetto del fair- play finanziario, ha innescato l’altissima tensione in via Aldo Rossi e una doppia corsa contro il tempo. Il duplice obiettivo dello scatto è di ottenere in extremis la benevolenza di Nyon al processo sportivo di inizio giugno - evitando la clamorosa esclusione dall’Europa League, magari attraverso l’ingresso di un nuovo socio che soccorra la discussa proprietà cinese - e di scongiurare il rischio della fuga dei giocatori più forti. Se il castigo per la società fosse troppo pesante economicamente e i paletti sul mercato troppo rigidi, la diaspora potrebbe infatti includere, oltre all’indiziato massimo Donnarumma, anche Bonucci, Romagnoli, Suso, Bonaventura, Kessié e Çalhanoglu: in pratica l’ossatura della squadra, guidata da Gattuso al sesto posto della qualificazione diretta alle coppe".
Come uscirne? "La scabrosa situazione rende particolarmente importante la scadenza di domani e delicatissimo il Cda in programma. L’aumento di capitale di 10 milioni di euro pattuito da Yonghong Li col fondo americano Elliott, cui il presidente cinese del Milan deve rimborsare 180 milioni più interessi entro ottobre, trasforma la data in fatidica: o arrivano i soldi o l’avventura made in China rischia l’epilogo anticipato. Esiste una terza strada, che nessuno in verità ha avuto stranamente fretta di percorrere, almeno fino alla clamorosa bocciatura dell’Uefa: accettare una tra le offerte - americane, arabe e russe – per rilevare la maggioranza delle quote azionarie, il cui prezzo si attesterebbe intorno ai 430 milioni di euro.
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