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Roma, Mourinho: “Dybala? Molto male. Difficile rientri prima del 2023”

Daniele Vitiello

Le considerazioni del portoghese a proposito dell'argentino costretto al forfait contro il Lecce

José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato dopo la vittoria di questa sera contro il Lecce. Queste le sue considerazioni ai microfoni di DAZN: "Paura sul 2-1? Non ricordo tante partite in 11 contro 10. Stanchezza? Sì. Fisica, magari anche mentale. Giovedì e domenica è poi dura. Giocano veloci Udinese e Atalanta, si capisce che non giocano a metà settimana, hanno un'intensità diversa. Non è solo una giustificazione, siamo entrati bene e forti, intensi, a fare pressione, recuperare palla veloce. Più difficile contro 10? Io penso anche perché abbiamo gestito male. Non ho giocato a un livello alto, ma la sensazione è che accada spesso quando giochi ad alto livello: devi giocare semplice e invece complichi le cose.

C'è una maglia rossa in più, girare la palla, creare spazi... abbiamo fatto diagonali lunghi, perché abbiamo perso queste palle? Solo Belotti ha vinto qualche scontro, gli altri hanno toccato di qua e di là, perso palla... non mi è piaciuta la gestione, loro hanno aspettato gli ultimi 5-10 minuti per rischiare con il risultato aperto. Potevamo fare il 3-1, ma una serata sfortunata può succedere, basta un tiro da fuori ed è pareggio. E il pareggio sarebbe stato un disastro. Con l'Atalanta fatto bene e abbiamo perso, oggi abbiamo vinto e non abbiamo fatto una buona partita. Mi piacerebbe fare punti e giocare. La stanchezza è importante, ma si può gestire meglio di quanto fatto".

Le condizioni di Dybala?

"Dico male per non dire molto, molto male. E' più molto male. Rientro prima del 2023? Non sono dottore, ma per esperienza, per quanto parlato con Dybala, è difficile..."

Le occasioni perse

"Si può allenare o è una cosa mentale? Si può allenare sempre. E noi lo facciamo spesso dal punto di vista individuale, collettivo, penso più dal punto di vista mentale. L'ultima occasione di Abraham, quella che sbaglia: si vede per risultato e minuto, resta fuori dal campo senza tornare a difendere un risultato importante. E' tipico di un giocatore disperato, si sente commentare anche in allenamento, la critica e il pensiero negativo... ovviamente mi preoccupa questa cosa, ma i gol arriveranno. Quelli di Belotti e Abraham certamente, anche per Zaniolo.

Questo mi preoccupa, la poca gestione. I gol sono un fattore, ma mi preoccupa la gestione: due tocchi, uscire sull'avversario. Li studiamo tantissimo: vedo cose in partita e dico: il mio italiano è orribile, i giocatori non mi capiscono, a volte fanno il contrario di quanto dico. Magari è stanchezza, dobbiamo sopravvivere a questo momento difficile. All'inizio dalla stagione, quando sono usciti Mkhitaryan e Veretout, era Wijnaldum l'uomo dei ritmi e nella diversità a centrocampo. Perso lui, siamo stati in difficoltà. Onestamente manca lì... 10 anni fa, Borja Valero sarebbe stato importante".