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Scepovic: “Inter? Rispetto ma non troppo. Non è più l’Inter di Mou. Kovacic…”

In ballottaggio con John Guidetti per un posto nell’attacco del Celtic, che in serata affronterà l’Inter, c’è il serbo Stefan Scepovic, ex conoscenza italiana per un passato alla Sampdoria. Nelle ultime ore, lo stesso Scepovic è stato...

Dario Di Noi

In ballottaggio con John Guidetti per un posto nell’attacco del Celtic, che in serata affronterà l’Inter, c’è il serbo Stefan Scepovic, ex conoscenza italiana per un passato alla Sampdoria. Nelle ultime ore, lo stesso Scepovic è stato intervistato da Goal.com proprio in merito alla sfida con i nerazzurri:  “L'Inter? La rispettiamo perchè è una grande squadra anche quando sembra più vulnerabile, ma sarebbe sbagliato mostrarle troppo rispetto".

"Abbiamo grandi ambizioni in Europa League, il club giocò la finale nel 2003 e inizia a essere passato troppo tempo. Dell’Inter elogio la grande qualità generale: ha Handanovic, uno dei migliori portieri al mondo, Guarin e Icardi. E a gennaio ha preso pure Shaqiri. Dovremo essere disciplinati e concentrati, senza rinnegare il nostro gioco offensivo. Mi piace molto Kovacic, ha una tecnica fantastica, sta accettando le responsabilità e ha imparato anche a segnare: ha un gran futuro davanti. Penso lo stesso di Brozovic, chiaramente ha bisogno di adattarsi al nuovo campionato. Ho giocato contro di lui in un recente Celtic-Dinamo: quando ho letto del suo trasferimento all'Inter non mi sono affatto sorpreso".

Insomma, tanti complimenti, ma tra le parole di Scepovic c’è spazio anche per qualche stilettata: "L'Inter non è più la squadra che ha vinto la Champions League con Milito, Stankovic e Mourinho...non sono nemmeno molto competitivi in campionato, anche se le vittorie contro Palermo e Atalanta avranno sicuramente alzato il morale. Non dobbiamo cadere nella trappola della sottovalutazione"."Le squadre italiane non hanno più il potere finanziario di inglesi, tedeschi e spagnoli: ci sono ancora ottimi giocatori, ma come si può vedere dai risultati non è più come un tempo. Non vorrei dire che in Italia si pensi troppo alla tattica, perchè una buona preparazione tattica è alla base di ogni vittoria. Mi ricordo bene cosa mi diceva Fabio Paratici quando entrambi eravamo alla Sampdoria: "Se segni 15-20 goal in Serie A; puoi giocare dovunque". Sono convinto che il calcio italiano tornerà presto a un livello più alto".

In chiusura, due parole su Antonio Cassano, conosciuto da Scepovic proprio a Genova: "C'è un Cassano dentro al campo e uno fuori dal campo. quando gioca, Cassano vuole sempre vincere, non solo ogni partita ma anche ogni singolo contrasto, ogni partitella di allenamento. Per questo a volte ha avuto delle reazioni un po' sopra le righe. Ma al di fuori del campo, è un ragazzo simpatico e gentile, ho un bellissimo ricordo di lui ai tempi della Sampdoria. Ero un ragazzino appena arrivato, eppure mi parlava spesso, mi dava consigli e suggerimenti. L'ho incontrato poi nel 2012 quando ci fu Partizan-Inter di Europa League, fu bello rivedersi".