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le rivali
"Sul Corriere della Sera Mario Sconcerti si è soffermato sulle ultime giornate di campionato, in particolare sulle prestazioni di Leonardo Bonucci.
""Dal punto di vista tecnico Bonucci non può essere un problema. Ha giocato 300 partite nella Juve, sappiamo chi è e cosa vale, esattamente. I fondamentali non cambiano, cambia semmai la mente di chi li usa. Non esiste uno stretto lato tecnico che non coinvolga uno stretto lato psicologico. Bonucci adesso è un emigrante, sa cosa ha lasciato, non capisce cosa sta trovando. Pensa troppo mentre gioca, non è libero. Quello che si vede è la mancanza di sicurezza che lo porta all’errore. La prima dote nel suo ruolo è il senso del tempo, questo Bonucci l’ha perso. O parte prima, o resta fermo. Questione di attimi, ma questo sporca tutto l’intervento. Spesso subisce rimpalli strani, difettosi, perché non è centrato, è come fosse fuori dalle sue abitudini. Non c’è nemmeno una grande intesa con Musacchio, che è un altro ottimo difensore, ma di forte personalità, mentre accanto a Bonucci è meglio mettere un calmo come Chiellini, che sappia ubbidire. Resta un peso anche la qualità di Biglia che dimezza le caratteristiche di Bonucci. Sono due registi in dieci metri. È solo un problema di abitudine, col tempo chi è bravo gioca a calcio come vuole, ma ora anche questo non aiuta. Il Milan ha molti giocatori con queste angustie, penso a Suso, a Bonaventura, a Calhanoglu, a Romagnoli. Quelle di Bonucci sono solo più evidenti perché portate da un giocatore famoso, ben pagato e proveniente da una squadra molto avversaria. Un po’ di compiacimento nel vederlo giocar male, c’è. Il problema del Milan è proprio in questo cumulo di cattivi angoli che fermano la qualità. Personalmente sto con Bonucci, non sarà mai un peso. C’è un fatto nuovo: va aspettato. Ma se il Milan si stancasse e lo rimettesse sul mercato, sarebbe ancora l’unico che porterebbe plusvalenza", le parole del giornalista.
"(Fonte: corriere.it)
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