A volte le cose sbagliate sono semplicemente sbagliate. Un pugno rimane un pugno anche se lo rivedi centomila volte, anche se supponi che sia la risposta ad una provocazione, anche se puoi ammettere che uno perda la testa. Ma il fermo immagine è quello e parla chiaro. Un pugno spuntato dal nulla che macchia in maniera indelebile una partita, una prestazione, un risultato. Le scuse sono il minimo indispensabile richiesto è quanto fa capire Leo intercettato immediatamente dopo la fine della partita. E sarà lo stesso giocatore a doversi prendere le sue responsabilità. Sembrano cose banali, ma vi assicuro che non lo sono. Leo ha preso una posizione e al contrario di numerosi suoi colleghi si è guardato bene dal difendere un gesto indifendibile. Non ci ha deluso con spiegazioni e congetture sul perchè e sul per come. Ha accuratamente evitato di pronunciare la frase "è un bravo ragazzo". Come si conviene in un mondo adulto. Sbagli, paghi. Punto. Ma se nel mondo del calcio di adesso una società si schiera in difesa di un giocatore anche solo per un tuffo che simula un fallo, che fa ricorso ogni qual volta è palese che ha torto, che si nasconde dietro alla puerile idea che se tutti rubano, rubare non è un furto, allora l'atteggiamento di un Leo diventa una rarità in via di estinzione. L'equazione un ladro + un ladro non fa 0 ladri. E un pugno rimane un pugno. Semplicemente sbagliato.
le rivali
Semplicemente sbagliato
A volte le cose sbagliate sono semplicemente sbagliate. Un pugno rimane un pugno anche se lo rivedi centomila volte, anche se supponi che sia la risposta ad una provocazione, anche se puoi ammettere che uno perda la testa. Ma il fermo immagine è...
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