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Sensi: “Monza la scelta migliore, non ho più paura. All’Inter soffrivo perché…”

Alessandro Cosattini

A tutto Stefano Sensi. Il centrocampista del Monza si è raccontato alla Gazzetta ed è tornato anche sull'esperienza all'Inter

A tutto Stefano Sensi. Il centrocampista del Monza si è raccontato a La Gazzetta dello Sport ed è tornato anche sull'esperienza all'Inter:

È il periodo più sereno della sua carriera?

«Sì, perché sto giocando ed è la cosa principale visto quello che ho passato. Monza è stata la decisione migliore che potessi prendere. Qui ti danno la spinta giusta, a ogni livello: da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani che si mettono al nostro livello e ti fanno sentire in famiglia fino a tutti coloro che lavorano per la società».

Con Raffaele Palladino come è iniziato il rapporto?

«In maniera molto diretta, è stato chiaro nello spiegarci che cosa volesse vedere in campo. Bravi noi a trasformarlo nella pratica. Non era facile né per lui né per noi. Eravamo un po’ abbattuti, abbiamo reagito con più intensità in allenamento. L’importante è che ci sia sempre la prestazione e lo spirito giusto. Senza prestazione alla lunga perdi».

Lei è ancora un giocatore dell’Inter: ha visto i suoi ex compagni a Barcellona?

«Gran bella partita. Primo tempo sofferto, ma ci sta. Nel secondo sono cresciuti. C’è rammarico per il pareggio. Con l’Inter sono rimasto in ottimi rapporti, ho trovato il presidente Zhang e ci siamo salutati senza problemi».

In nerazzurro ha avuto problemi fisici che non le hanno consentito di esprimersi bene...

«Ho sofferto quel periodo perché avevo spesso guai che non mi permettevano di giocare. Ora il pensiero principale se mi faccio male all’adduttore è lavorare 15 giorni e poi rientrare. Prima invece mi facevo mille domande. Il primo anno quando avevo una ricaduta dopo l’altra cercavo di capire il motivo per il quale capitasse sempre a me. Te lo chiedi perché il destino sembra accanirsi. E mi ha aiutato anche mia moglie Giulia. Lì ho capito che la prevenzione è importante, come lavorare bene giorno dopo giorno curando anche l’aspetto nutrizionale. Mi sta aiutando molto l’area medica del Monza e anche il sostegno di un professionista e di un amico come Samuele Fenu. Non ho mai pensato di non farcela, però ti fai tante, troppe domande. E la nascita di mia figlia Ludovica mi ha cambiato».

I tecnici a cui dire grazie?

«De Zerbi che mi ha permesso di passare in una grande squadra, dal Sassuolo all’Inter. E poi Conte: non era scontato che un grande allenatore pescasse uno come me. Due martelli».