le rivali

Sentite il CdS: “Conte sembra Mourinho”

Questa mattina chi ha aperto il Corriere dello Sport si è trovato di fronte un titolo che agli interisti è sembrato quasi blasfemo. “Conte sembra Mourinho. Antipatico, duro, polemico: un filo invisibile lega lo juventino allo Special...

Eva A. Provenzano

Questa mattina chi ha aperto il Corriere dello Sport si è trovato di fronte un titolo che agli interisti è sembrato quasi blasfemo. "Conte sembra Mourinho. Antipatico, duro, polemico: un filo invisibile lega lo juventino allo Special One". Il giornale della capitale ha messo a confronto i due modi di fare dei due allenatori partendo dall'ispirazione che nasce dal vedere in conferenza stampa il tecnico in seconda. Dopo l'espulsione del proprietario della panchina bianconera nella partita contro il Bologna di una settimana fa, la società ha mandato in conferenza stampa il vice Angelo Alessio.

ANTIPATIE & ANTIPATIE - Mourinho, quando era all' Inter, è stato espulso tante volte e pure lui in sala stampa e in panchina spediva Baresi, a volte addirittura ci mandava i giocatori come Cambiasso o Lucio a parlare con i giornalisti. Per Conte è la prima volta. Uno dei suoi primi slogan è stato: 'Torniamo ad essere antipatici chi vince lo è' e Mourinho fa dell'antipatia una bandiera: "Io sono l'antipatico, sono l'arrogante, sono l'uomo da attaccare se perdiamo e se vinciamo è tutto merito della fortuna. Mi piace che i miei ragazzi si sentano protetti dal loro allenatore". Una frase simile l'ha pronunciata pure Conte: "Quando sento certo critiche vado su tutte le furie. Prendetevela con me, non con i miei calciatori, per me loro sono fratelli di sangue".

QUESTIONE DI CARATTERE - I due secondo il CdS si somigliano per il loro carattere forte, uno parla di 'rumore dei nemici', l'altro dice che 'La Juve amici non ne ha perché è una squadra che si ama o si odia'. Entrami sanno motivare: Conte parla di 'giocare con la bava alla bocca', José parla di 'sangue versato'. L'allenatore italiano, come quello portoghese, dice le cose in faccia: "Gli arbitri hanno paura di fischiarci i rigori a favore', ha detto l'altro giorno il primo. Salvo poi aggiustare il tiro nel post partita contro il Milan. Sul rapporto tra Mou e gli arbitri si può scrivere un libro, ci sono l'episodio delle manette, il derby vinto 2 a 0 in nove, 'l'area della Juve lunga 25 m' e il Milan 'che detiene  il record di penalty ricevuti in un campionato'. Il CdS conclude parlando di uomini soli, adorati, ammirati e sostenuti dal loro popolo. Uno ha vinto tutto, l'altro - dicono - possa emularlo. Che a guardare certi dvd se ne imparano di cose...