"Al tempo di calciopoli l'errore fu non sacrificare qualche grande giocatore per paura dei tifosi. Bisognava puntare su giovani forti da integrare con qualche senatore. Cosi' faceva la Juve di Boniperti, un grandissimo presidente che ho amato, ma che quando partiva in aereo tornava sempre con un campione. In quella squadra si respirava aria di vittoria, in questa no". Cosi' Marco Tardelli parla a Radio 24 in 'A Tempo di Sport' con Gigi Garanzini sulle difficolta' di rinascita della Juventus: "Oggi gente come Gerrard se non vai in Champions League, alla Juventus non ci viene. Krasic e' l'ultimo miglior acquisto, anche se e' stato pagato troppo, ma non puo' sostenere il peso di una squadra. Uno come Pepe lo puoi comprare, a prezzo ridotto, ma devi affiancargli un grande calciatore -aggiunge il tecnico-. Con tutto il rispetto per Matri, era uno da comprare quattro anni fa quando c'era il miglior Trezeguet a dare una mano in caso di bisogno". "Un consiglio ad Andrea Agnelli? Prima di oggi la Juve e' sempre stata il mio sogno, oggi e' difficile dare consigli senza andare contro qualcuno -continua Tardelli a Radio 24-. Nel 2006, quando facevo parte del consiglio d'amministrazione, ho cercato di fare qualcosa ma mi e' stato impedito tutto, mi e' stato impedito di capire. Non cercavo di entrare nel settore tecnico ma cercavo un rapporto societa'-squadra con qualcuno che capisse di calcio ed io ero l'unico con un passato calcistico".
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Tardelli: “In questa Juve non si respira aria di vittoria”
“Al tempo di calciopoli l’errore fu non sacrificare qualche grande giocatore per paura dei tifosi. Bisognava puntare su giovani forti da integrare con qualche senatore. Cosi’ faceva la Juve di Boniperti, un grandissimo presidente...
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